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Louise Bourgeois, prima monografica di una donna alla Borghese

Louise Bourgeois, prima monografica di una donna alla Borghese

La Galleria ospita venti opere della grande artista

ROMA, 20 giugno 2024, 13:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con alcune delle sue opere iconiche, dal grande ragno Spider alle Cells - a partire dalla storica The last Climb con la scala del suo ultimo studio di Brooklyn - dai marmi rosa agli arazzi alla serie sospesa dei fluidi Janus, Louise Bourgeois è la prima donna a conquistare una monografica nella meravigliosa Galleria Borghese.
    ''L'inconscio e la memoria'', questo il titolo dell'esposizione - visitabile dal 21 giugno al 15 settembre - propone alcune importanti opere della grande artista scomparsa nel 2010 a New York, legate al suo rapporto con l'Italia. È infatti il 1967 quando, viaggiando per la prima volta da sola, si stabilisce per qualche mese a Pietrasanta e qui, con gli spostamenti a Carrara ed anche a Roma, scopre tra la stessa Galleria Borghese, i musei Vaticani e molto altro, alcuni dei cardini della storia dell'arte che affondano le radici nel marmo. Il suo rapporto con l'Italia e la collezione Borghese ha influenzato non poco la sua pratica creativa, spiega la direttrice della Galleria Francesca Cappelletti sottolineando che quella di Louise Bourgeois ''è una scultura che ha dentro tutto il Novecento''.
    Il percorso della mostra, spiega ancora Cappelletti, attraversa le sale principali del museo in un dialogo di temi e materia. Prosegue anche nel Giardino della Meridiana e in alcune sale del primo piano che ''vedono già alcuni interventi per i lavori in corso alla Galleria con un allestimento temporaneo', sottolinea Cappelletti, con un interessante focus su alcuni dettagli, come nella sala della Danae del Correggio dove si trovano le sue teste bianche della Cell XX. La mostra, ideata da Cloè Perrone e curata con Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith, propone in tutto circa 20 opere scultoree ed è realizzata in collaborazione con The Easton Foundation e l'Accademia di Francia a Roma. E proprio a Villa Medici viene ospitata per l'occasione un'opera dell'artista, No exit.
   

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