Le Borse europee si confermano
positive a metà giornata sulla scia del rally di Wall Street
dove i futures indicano un'apertura in aumento. Avanza il
petrolio e guadagnano lo 0,7% sia il Wti sia il Brent,
rispettivamente a 69,6 e a 73,5 dollari al barile dopo che
Donald Trump, nella sua politica di sostegno al 'made in Usa',
ha minacciato ritorsioni con extra tariffe sui paesi che
importano petrolio dal Venezuela.
Col greggio salgono i petroliferi Shell (+2,2%) e Bp (+1,3%)
a Londra (+0,81%) e a Parigi (+1,47%) TotalEnergies (+2,5%). A
Milano (+1,33%) bene Eni (+1,71%) anche se fanno meglio
Mediolanum (+2,41%), promossa a 'overweight' da JpMorgan. In
luce poi Unicredit (+2,37%), Azimut che è entrata in Marocco
(+1,92%) e Intesa (+1,82%). A spingere le due maggiori banche
italiane è sempre JpMorgan che ha aumentato il target price di
piazza Gae Aulenti da 53 a 69 euro e quello di Intesa da 5,1 a
6,2 euro.
La guidance sul debito, giudicata deludente dagli analisti,
deprime invece Fincantieri (-5,3%) che è arrivato stamane a
cedere il 7,5% pur registrando risultati 2024 in linea con le
attese. Male poi Pirelli (-1,25%) alla viglia del cda tra le
incognite legate alla possibilità che il socio cinese Sinochem
debba ridurre la sua quota. Segno meno per Buzzi (-0,49%) e
Moncler (-0,3%).
Da segnalare infine che anche Francoforte è bene intonata
(+1,2%) mentre l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese è
migliorato a marzo. I mercati attendono ora alle 15 il dato
sulla fiducia dei consumatori americani.
Il dollaro intanto si muove non lontano dai massimi a 3.018
dollari (-0,18%).
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