Da 59 anni l'infiorata di Città
della Pieve rappresenta uno dei momenti più suggestivi offerti
dalla città ai suoi visitatori. Sabato 22 e domenica 23 giugno,
il tappeto floreale di oltre 900 metri quadrati partirà da Porta
Sant'Agostino, percorrerà via Vannucci e terminerà ai piedi
della cattedrale.
L'infiorata è fatta di piccole tappe che rendono l'evento
finale unico. C'è l'ideazione eseguita dall'artista pievese
Andrea Bittarello e la preparazione del bozzetto. Quest'anno il
tema è il viaggio declinato sulla geografia, l'esplorazione, la
scienza.
C'è poi la raccolta dei fiori e delle essenze vegetali, lo
"spelluccamento" la separazione dei petali dalla corolla e loro
conservazione. I disegni a terra (il sabato sera), la posa in
opera dei petali (dal sabato pomeriggio fino la alla domenica
mattina). Un lavoro enorme che rivive ogni anno nella passione
dei contradaioli del Terziere Casalino.
A tutto ciò si abbinano i piatti della tradizione locale. Ed
infatti la Taverna del Barbacane (aperta tutte le sere dal 13 al
22 giugno, ad eccezione del 17 giugno) è pronta ad offrire, fra
l'altro, le "lumache al pizzico"; oppure il cinghiale al
dragoncello, i pici, le tagliatelle, gli gnocchi e le carni
cotte alla brace del camino, simbolo del punto di ristoro
allestito nello scenario degli orti del palazzo Vescovile.
I fiori in quest'angolo dell'Umbria saranno anche un gustoso
piatto da assaporare in modi diversi, martedì 18, alla cena "Il
gusto dei fiori e delle essenze floreali"; e saranno
protagonisti, domenica 23, di "Fiori in fiera" e della "Musica
in fiore".
Tra gli altri eventi in programma spiccano, venerdì 21, la
messa nella chiesa di San Luigi e la processione per le vie del
Terziere e, sabato 22 e domenica 23, le visite guidate, un
trekking urbano.
Assistere all'Infiorata rappresenta una buona occasione anche
per scoprire le bellezze di Città della Pieve, adagiata a 500
metri di altezza su un colle che domina la Val di Chiana e il
Trasimeno, che conserva tesori di grande valore a partire dalle
opere del suo figlio più illustre, Pietro Vannucci detto Il
Perugino. E' il caso ad esempio della chiesa di Santa Maria dei
Bianchi con l'affresco raffigurante "L'adorazione dei Magi",
della cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, della Rocca e
del Palazzo della Corgna.
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