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Il Papa, ricordo sbarco di Normandia ci fa dire 'Mai più guerra'

Il Papa, ricordo sbarco di Normandia ci fa dire 'Mai più guerra'

Messaggio al vescovo di Bayeux per l'80/o anniversario del D-Day

ROMA, 05 giugno 2024, 17:53

Redazione ANSA

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"Lo sbarco evoca, più in generale, il disastro rappresentato da questo terribile conflitto globale dove tanti uomini, donne e bambini hanno sofferto, tante famiglie sono state dilaniate, tanta rovina è stata provocata.
    Sarebbe inutile e ipocrita ricordarlo senza condannarlo e rigettarlo definitivamente; senza ripetere il grido di San Paolo VI dal podio dell'Onu, il 4 ottobre 1965: Mai più la guerra!".
    E' quanto scrive papa Francesco nel Messaggio in francese inviato al vescovo di Bayeux, mons. Jacques Habert, nell'80/o anniversario dello sbarco in Normandia.
    "Ricordiamo questo colossale e impressionante sforzo collettivo e militare compiuto per ottenere il ritorno alla libertà - afferma il Pontefice -. E pensiamo anche a quanto è costato questo sforzo: questi immensi cimiteri dove sono allineate le tombe dei soldati, migliaia - per lo più giovanissimi e, per molti, provenienti da lontano - che hanno eroicamente dato la vita, permettendo così la fine della Seconda Guerra Mondiale e il ripristino della pace, una pace che - almeno in Europa - è durata quasi 80 anni". Secondo Francesco, "lo sbarco fa venire in mente, incutendo timore, anche l'immagine di queste città della Normandia completamente devastate: Caen, Le Havre, Saint-Lô, Cherbourg, Flers, Rouen, Lisieux, Falaise, Argentan... e tante altre; e vogliamo ricordare le innumerevoli vittime civili innocenti e tutti coloro che hanno sofferto a causa di questi terribili bombardamenti".
    Per il Papa, "se per diversi decenni la memoria degli errori del passato ha sostenuto la ferma volontà di fare tutto il possibile per evitare che si verificasse un nuovo conflitto mondiale aperto, noto con tristezza che oggi non è più la stessa cosa e che gli uomini hanno la memoria corta". "Che questa commemorazione ci aiuti a ritrovarla! - auspica il Pontefice - È preoccupante, infatti, che l'ipotesi di un conflitto generalizzato venga talvolta nuovamente presa in considerazione sul serio, che le persone stiano gradualmente prendendo confidenza con questa possibilità inaccettabile".
    "La gente vuole la pace! - esclama - Vogliono condizioni di stabilità, sicurezza e prosperità in cui ognuno possa compiere pacificamente il proprio dovere e il proprio destino. Rovinare questo nobile ordine delle cose per ambizioni ideologiche, nazionaliste ed economiche è una colpa grave davanti agli uomini e alla storia, un peccato davanti a Dio". "Desidero quindi unirmi, Eccellenza, alla sua preghiera e a quella di tutti coloro che sono riuniti nella sua Cattedrale - dice ancora Francesco -: Preghiamo per gli uomini che vogliono le guerre, per coloro che le iniziano, le fomentano in modo insensato, le mantengono e le prolungano inutilmente, o approfittarne cinicamente. Dio illumini i loro cuori, metta davanti ai loro occhi il corteo di disgrazie che causano!".
    "Preghiamo per gli operatori di pace - aggiunge -. Volere la pace non è vigliaccheria, anzi richiede il coraggio più grande, il coraggio di saper rinunciare a qualcosa. Anche se il giudizio degli uomini è talvolta duro e ingiusto nei loro confronti, 'gli operatori di pace saranno chiamati figli di Dio' (Mt 5,9). Che, opponendosi alla logica implacabile e caparbia del confronto, sappiano aprire vie pacifiche di incontro e di dialogo. Possano perseverare instancabilmente nei loro sforzi e i loro sforzi siano coronati dal successo".
    "Preghiamo infine per le vittime delle guerre; le guerre del passato così come le guerre del presente - conclude il Papa -.
    Dio accolga presso di sé tutti coloro che sono morti in questi terribili conflitti, venga in aiuto di tutti coloro che oggi soffrono; i poveri e i deboli, gli anziani, le donne e i bambini sono sempre le prime vittime di queste tragedie. Che Dio abbia pietà di noi!".
   

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