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Pista da bob di Cortina, la procura apre un fascicolo

Pista da bob di Cortina, la procura apre un fascicolo

Video al setaccio per capire se il tubo è stato sabotato o si tratta di un caso fortuito

BELLUNO, 23 febbraio 2025, 18:15

di Rosanna Codino

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Attentato, sabotaggio o atto vandalico: sono le tre ipotesi principali sulle quali la Procura di Belluno si sta concentrando dopo l'apertura di un fascicolo su quanto accaduto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi nel cantiere dello Sliding Centre di Cortina, la pista da bob in costruzione che dovrà ospitare le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

Le forze dell'ordine stanno visionando tutti i filmati delle telecamere e raccogliendo tutte le testimonianze possibili per capire, soprattutto, quali sono le cause che hanno fatto sì che un tubo di refrigerazione dell'impianto del peso di 500 chili e lungo 12 metri, finisse di traverso, impedendo il traffico lungo la carreggiata, e non fosse invece accatastato come era stato lasciato dagli operai.

Di certo, dopo la riunione voluta ieri dal prefetto di Belluno Antonello Riccoberton, si va verso un sostanziale cambio di passo con un rafforzamento delle misure di sicurezza, non solo per la pista da bob, da tempo al centro di accese polemiche da parte degli ambientalisti, ma in generale per tutte le infrastrutture in corso di realizzazione nella città ampezzana.

L'incontro non ha però chiarito al momento se questo potenziamento delle misure si si tradurrà in un aumento del personale o se verrà potenziata la videosorveglianza.

Nel frattempo domani a Cortina, dove è previsto lo svolgimento delle gare di bob, skeleton, slittino e sci femminile, è atteso un gruppo di tecnici del Cio che effettuerà una visita programmata da tempo agli impianti. Non sarà la prova della verità per la modernissima struttura che sostituirà la vecchia pista da bob Eugenio Monti: l'appuntamento decisivo da parte del Cio è in programma il 24 marzo con la prova di scivolamento, mentre i primi di marzo i tecnici inizieranno il progressivo ghiacciamento del tracciato.

Parallela all'indagine avviata dai pm di Belluno viaggia il procedimento, avviato da tempo, dalla Procura di Milano su un presunto giro di tangenti a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della stessa Fondazione. Il nodo della natura giuridica della Fondazione è al centro delle verifiche dei magistrati meneghini. In un approfondimento inviato nei giorni scorso al comitato organizzatore dei Giochi, l'Anac sostiene che la struttura è una ente di diritto pubblico.

Il documento dell'Autorità anti corruzione afferma che un ente è di diritto pubblico se ricorrono tre requisiti: il primo è che gli organi di direzione siano di nomina pubblica; il secondo è che persegua un interesse pubblico di portata generale; il terzo è che operi o no in concorrenza e con rischio di impresa. Per l'Autorità non vi sono dubbi che la Fondazione soddisfi i primi due requisiti, ma pure che non incorra in alcun rischio d'impresa.

Sul punto l'ente replica prendendo atto con "stupore" della comunicazione ricevuta da Anac e annunciando di avere già dato mandato ai propri legali per impugnarla presso il Tar del Lazio. "Il cosiddetto 'Approfondimento Anac' è, infatti, un atto atipico, tardivo nella tempistica, considerando che lo statuto della Fondazione risale al 2019 e la legge che ne regola le attività è del marzo 2020, e contiene un'interpretazione errata, oltre che una ricostruzione incompleta", sostiene sul proprio sito internet la Fondazione. 

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