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ANSAcom - In collaborazione con Fondazione Mesit
"Al netto del fatto che le risorse per la sanità nella manovra ci sono, dobbiamo capire come gestirle e come gestire il rapporto con le regioni per fare in modo che l'innovazione e le cure migliori arrivino ai cittadini, cosa che oggi spesso non avviene". Lo ha detto la deputata di Fratelli d'Italia Ylenja Lucaselli, intervenendo all'evento 'Salute e legge di Bilancio 2025', organizzato a Roma da Mesit, la fondazione medicina sociale e innovazione tecnologica. Dal 2010 al 2019, ha ricordato Lucaselli, che è membro della Commissione Bilancio della Camera, "sono stati tagliati 37 miliardi, di cui 25 miliardi soltanto dal 2010 al 2015. Siamo arrivati in piena pandemia Covid, con la sanità che poteva contare solo 122 miliardi di euro. Con questa legge di bilancio arriveremo a 136 miliardi nel 2025 e 140 miliardi nel 2026". Il Governo Meloni, ha ricordato, ha reso più attrattive alcune specializzazioni mediche, come quella dell'emergenza-urgenza, ed è intervenuto sulla defiscalizzazione dell'indennità di specificità dei medici, così come sulle liste d'attesa "con un meccanismo che sta iniziando a dare i suoi frutti". Due, ora, i temi su cui focalizzare gli sforzi secondo la deputata di FdI: "migliorare il rapporto con le regioni per il raggiungimento dell'obiettivo comune che è la programmazione e la prevenzione. E soprattutto indirizzare la spesa su una serie di nuove emergenze, grazie all'innovazione tecnologica e farmaceutica. Abbiamo la possibilità di dare prima delle risposte ad alcune patologie, tuttavia molte regioni ancora continuano a utilizzare per gli strumenti vecchi, perché è più semplice e costa meno. Invece - conclude Lucaselli - dobbiamo ragionare in modo opposto: vale la pena, alle volte spendere di più, se questo significa raggiungere prima la diagnosi o curare meglio".
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