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Le Pmi faticano a trovare personale con elevate competenze green: ne mancano oltre 828 mila 300, pari al 51,9% del totale della manodopera richiesta con queste caratteristiche (quasi un milione e 600 mila, dati 2023), in particolare lavoratori esperti di risparmio energetico e di riduzione dell'impatto ambientale. E' quanto emerge da una rilevazione presentata da Confartigianato durante la convention 'Energies and Transition Confartigianato High School', organizzata a Chia (Cagliari) in collaborazione con i suoi Consorzi energia Caem, CEnPI e Multienergia per fare il punto sulle strategie per sostenere artigiani e piccole imprese nel risparmio sui costi di elettricità e gas, anche puntando su efficienza e sostenibilità ambientale.
Secondo lo studio di Confartigianato, il fabbisogno di personale con competenze green è più alto tra le piccole imprese: riguarda il 45,8% dei lavoratori richiesti, oltre dieci punti in più rispetto al 35% delle imprese medio-grandi. Ma la carenza di personale riguarda più in generale anche l'Europa: il 38,9% delle Pmi dell'Ue indica che la scarsità di competenze green impedisce all'impresa di essere più sostenibile per l'ambiente, con un'accentuazione per Francia (44,9%) e appunto l'Italia (42,9%) rispetto a Germania (39,4%) e Spagna (34,8%).
"Non possiamo permetterci di lasciare scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro", sottolinea Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese. "La transizione energetica e ambientale - prosegue - si realizza anche con nuove politiche formative, con un rapporto più stretto tra scuola e imprese, per preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con le competenze adatte e a rispondere alle nuove esigenze delle imprese sempre più orientate alla tutela dell'ambiente".
Stando sempre alla rilevazione di Confartigianato, a livello settoriale, la difficoltà di reperimento di personale maggiormente qualificato in tematiche ambientali è più alta nelle costruzioni, con il 62%, seguite dal manifatturiero (53,1%) e servizi (49,7%). Per quanto riguarda l'analisi regionale, la maggiore carenza di lavoratori con elevate competenze green c'è in Trentino-Alto Adige (64,6% di personale introvabile sul totale richiesto dalle Pmi con queste competenze), seguito da Friuli-Venezia Giulia (59,3%), Umbria (57,7%), Veneto (56,9%), Liguria (56,2%), Emilia-Romagna (55,5%), Piemonte e Valle d'Aosta (55%), Lombardia (54,1%), Abruzzo (53,6%), Toscana (52,4%) e Basilicata (52%).
Tre le province, la più alta difficoltà di reperimento di tali lavoratori si riscontra nella Provincia Autonoma di Bolzano (66,8% di lavoratori green irreperibili sul totale necessario alle aziende), seguita da Valle d'Aosta con il 64%, Lecco con il 63,2%, Como e Pordenone, entrambe con il 62,6%, Provincia Autonoma di Trento con il 62,1%, Cuneo con il 61,8%, Gorizia con il 61,1%, Monza e Brianza e Pavia, entrambe con il 60,6% e Vicenza e Varese, entrambe con il 60,1%.
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