Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
ANSAcom
ANSAcom - In collaborazione con Confartigianato Italia
Nel 2023 le Pmi italiane hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue, per complessivi 11,8 miliardi di maggiori costi rispetto ai competitor europei nel biennio 2022-2023. E' quanto rileva un’analisi di Confartigianato presentata in occasione della 20/esima edizione della 'Energies and Transition Confartigianato High School', organizzata in collaborazione con i suoi Consorzi energia Caem, CEnPI, Multienergia. L’evento fa il punto sulle strategie per sostenere artigiani e piccole imprese nel risparmio sui costi di elettricità e gas, anche puntando su efficienza e sostenibilità ambientale. Secondo il rapporto, la bolletta elettrica delle aziende italiane è tra le più costose d’Europa: con un prezzo netto medio di 28,44 centesimi/euro per kWh, l'Italia è al quinto posto tra i paesi dell’Unione economica e monetaria (Uem). Gli italiani pagano il 10,1% in più rispetto alla Francia, il 13,4% in più della Germania e il 44,4% in più rispetto alla Spagna. A livello regionale, la Lombardia, con 2.354 milioni spesi in più, la regione italiana in cui le imprese hanno subito il maggiore extra-costo per l’energia elettrica rispetto all’Ue nel biennio 2022-2023. La classifica vede al secondo posto il Veneto (1.224 milioni), seguito da Emilia-Romagna (1.199 milioni), Piemonte (990 milioni), Lazio (863 milioni), Toscana (850 milioni), Campania (774 milioni), Sicilia (586 milioni) e Puglia (574 milioni). A livello provinciale gli oneri maggiori per l’elettricità si pagano soprattutto Roma (596 milioni), seguita da Milano (523 milioni), Torino (430 milioni), Brescia (408 milioni), Napoli (365 milioni), Bergamo (310 milioni), Verona (243 milioni), Treviso (236 milioni), Vicenza (232 milioni), Firenze (215 milioni), Padova (209 milioni), Bari (206 milioni), Bologna (205 milioni), Varese (203 milioni) e Modena (201 milioni) Secondo il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, l'analisi "mostra l’urgenza di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetici degli edifici". "Confidiamo - prosegue - che gli impegni del governo per la decarbonizzazione del sistema energetico contenuti nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), trovino presto attuazione anche per incentivare lo sviluppo dell'idrogeno come vettore energetico strategico. Senza trascurare la ricerca sul ‘nucleare pulito’, puntando sulle opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche introdotte con i reattori di nuova generazione".
ANSAcom - In collaborazione con Confartigianato Italia
Ultima ora