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Iliad, offerte riservate sono un problema, pure per consumatori

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Iliad, offerte riservate sono un problema, pure per consumatori

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In collaborazione con Iliad

Presentati 2 studi. Swg, 'rincari entro 6 mesi in metà dei casi'

Roma, 31 ottobre 2024, 16:38

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Un momento della presentazione dello studio al Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un momento della presentazione dello studio al Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un momento della presentazione dello studio al Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Iliad

Le offerte di telefonia mobile riservate dalle compagnie solo agli utenti di specifici operatori concorrenti, continuano a moltiplicarsi e diventano sempre più aggressive con conseguenze negative per il mercato e anche per i consumatori. È quanto attestano due nuovi studi promossi da Iliad e presentati al Senato. "Le ricerche dimostrano inequivocabilmente - ha commentato l'amministratore delegato di Iliad, Benedetto Levi - che le offerte riservate deprimono gli investimenti, scoraggiano l’innovazione, sono tutto tranne che trasparenti. Ormai è chiaro che non c’è nessuna valida ragione per non vietarle”. "Si è sentito dire dai nostri concorrenti, che in realtà la causa dei problemi del settore è proprio Iliad", ha osservato Levi aggiungendo che si parla, però, di "guerra dei prezzi" da prima dell'arrivo dell'operatore in Italia e che "forse si confonde con la concorrenza sui prezzi". Al contrario Levi ha rivendicato "una strategia molto chiara basata su investimenti in infrastrutture, trasparenza nei confronti dei consumatori e innovazione" e di aver dimostrato di potere e volere essere "un attore protagonista del consolidamento del mercato italiano, qualora se ne presentassero le occasioni".

Secondo la ricerca realizzata dai professori Cesare Pozzi (Università degli Studi di Foggia e Luiss), Domenico Lombardi (Università Luiss) e Davide Quaglione (Università d’Annunzio di Chieti-Pescara), le offerte riservate in Europa esistono solo in Italia e, nel 2023 e nel 2024, il loro numero medio giornaliero è stato doppio rispetto alle offerte aperte a tutti. Nella sola giornata del 31 luglio 2024, erano attive 97 offerte mobili, delle quali 84 proposte da operatori storici e 62 con offerte riservate. Questa diffusione ormai strutturale delle offerte riservate tra gli operatori storici contribuirebbe significativamente al calo del 36,3% dei ricavi del settore registrato tra il 2013 e il 2023.

Inoltre "le offerte riservate tendono ad innescare delle spirali di offerte a ribasso e meccanismi di triangolazione tra gli operatori, rendendo il fenomeno sempre più radicato. Questo non solo limita la capacità degli operatori di investire in nuove tecnologie e migliorare i servizi - si legge in una nota - ma ostacola anche lo sviluppo dei nuovi entranti e riduce una sana concorrenza diretta tra gli operatori storici". Anche per i consumatori i vantaggi sarebbero "solo apparenti, specchietti per le allodole", secondo l'head of market research di Swg, Alessandra Dragotto, che ha presentato i risultati principali di un'indagine di mercato sul tema. Ne emerge che i consumatori che hanno dichiarato di aver sottoscritto un'offerta riservata, dopo sei mesi, in almeno un caso su due, si sono ritrovati con degli aumenti di prezzo o con l'attivazione di servizi extra a pagamento che non avevano richiesto. La maggioranza degli intervistati considera le offerte riservate "ingiuste o ingannevoli".

Inoltre, più del 70% preferisce pagare un prezzo più alto per avere la certezza di non subire le rimodulazioni delle tariffe e tre su quattro auspicano l’intervento dello Stato "per regolamentare il mercato in maniera più rigida e garantire standard sostenibili per tutti gli operatori”. Sul tema è intervenuta la Legge per la concorrenza del 2022, su indicazione dell'autorità ma le misure introdotte si sono rivelate "insufficienti per impedire pratiche aggressive da parte degli operatori dominanti, i quali continuano a utilizzare offerte mirate ai clienti di operatori minori sfruttando fonti di dati diverse dal Database dei numeri portati", secondo gli autori."Lo studio dimostra che il fenomeno delle offerte riservate nel mercato italiano delle telecomunicazioni mobili ha un impatto rilevante e negativo, con il rischio concreto di comprometterne la sostenibilità a lungo termine. Senza interventi normativi il mercato potrebbe subire gravi conseguenze", ha osservato Pozzi. Dalla politica, è arrivata la disponibilità ad aprire un confronto sul tema basato anche su questi studi, a partire dalla senatrice Simona Petrucci (Fdi), promotrice della conferenza, che ha sottolineato come "solo una volta in possesso di tutti i numeri della telefonia mobile, si possono prendere le decisioni".

ANSAcom - In collaborazione con Iliad

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