Transizione energetica ferma se non si elimina l'obbligo di rottamazione per gli elettrici, non si estendono gli incentivi a tutte le alimentazioni e non si agevolano le ricariche private
Il mercato dei veicoli commerciali sta assumendo un andamento altalenante, con alti e bassi che hanno cominciato ad alternarsi di mese in mese. Dopo gennaio e marzo positivi e la leggera flessione di febbraio, nel mese di aprile il mercato dei veicoli fino a 3,5 t torna di nuovo in calo del 4,5% con 13.600 unità contro le 14.242 dello stesso mese 2022. Il primo quadrimestre con 60.698 immatricolazioni segna comunque +4,2% rispetto alle 58.253 di gennaio-aprile 2022.
In base ai risultati attuali, la stima UNRAE per l’anno 2023 di questa categoria di veicoli indica 172.000 immatricolazioni, in crescita del 7% rispetto al 2022 ma ancora sotto dell’8,8% rispetto all’ultimo anno pre-crisi.
E l’attesa transizione energetica è ancora più lontana che in altre categorie di autoveicoli, come mostrano i dati evidenziati dal Presidente dell’UNRAE Michele Crisci: “Il fondo disponibile per gli incentivi dei veicoli commerciali presenta ancora un avanzo di oltre il 96%, le immatricolazioni dei mezzi elettrici puri nel primo trimestre sono ferme appena al 3,6% del totale mercato e, intanto, la CO2 media continua a crescere e segna un aumento del 2,1% nei primi tre mesi dell’anno”.
Davanti a questo scenario l’UNRAE continua ad insistere fortemente per una revisione degli incentivi per i veicoli commerciali, come segue:
- eliminazione dell’obbligo di rottamazione per i veicoli elettrici;
- estensione ad alimentazioni diverse dall’elettrico (compreso il diesel), a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa;
- estensione alle società di noleggio, comparto che può contribuire ad accelerare la transizione energetica.
L’UNRAE nota che, finalmente, sono state pubblicate le norme attuative per la realizzazione di punti di ricarica nei centri urbani e superstrade: “Ma per uno sviluppo della mobilità delle merci a zero o bassissime emissioni – conclude Michele Crisci - è necessario anche prevedere un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast oltre 70 kW dal 2023 al 2025”.
La struttura del mercato del 1° trimestre, i cui dati sono ormai consolidati, confrontata con lo stesso periodo 2022, conferma l’unico calo tra i canali di vendita, che interessa i privati, al 16,7% (-2,7 punti). Le autoimmatricolazioni salgono al 7,3% di quota; in leggero incremento in volume il noleggio a lungo termine, che perde però rappresentatività e si ferma al 30,8% (-1,4 p.p.). Continua il recupero del noleggio a breve termine, che rappresenta nel 1° trimestre il 4,7% del mercato. Le società sono abbastanza allineate, con il 40,5% di share.
Sul fronte delle motorizzazioni, nel trimestre il diesel recupera 3,7 punti sfiorando l’80% delle preferenze. Cresce il Gpl al 3,5% di quota e i veicoli elettrici puri, che salgono al 3,6% del totale mercato. In contrazione il motore a benzina, che scende al 5,1% di share, e i veicoli ibridi che si fermano al 7,4% di quota (-3,8 p.p.). Il metano rappresenta appena lo 0,2% del totale mercato.
La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nel 1° trimestre 2023 cresce del 2,1% a 183,2 g/Km (rispetto ai 179,3 g/Km dello stesso periodo 2022).
Per ulteriori informazioni: www.unrae.it