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'Guerra partigiana', il racconto del generale Alberto Li Gobbi

'Guerra partigiana', il racconto del generale Alberto Li Gobbi

Il figlio Antonio dialoga con Alessandrini a Bologna il 31/10

BOLOGNA, 28 ottobre 2024, 15:57

Redazione ANSA

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BOLOGNA, 28 OTT - Giovedì 31 ottobre nella piazza coperta di Sala Borsa a Bologna, alle 18, sarà presentato il libro "Guerra partigiana. Considerazioni e analisi di un soldato" (edito da La Nottola), che raccoglie le testimonianze di Alberto Li Gobbi, generale di corpo d'armata e medaglia d'oro al valor militare. Ne parlerà il figlio e curatore del volume, Antonio Li Gobbi, con Luca Alessandrini, già direttore dell'Istituto Storico Parri dell'Emilia-Romagna, intervistati da Tommaso Romanin, giornalista dell'ANSA, redazione dell'Emilia-Romagna.
    Il libro presenta un'analisi del fenomeno resistenziale fatta a caldo da un professionista delle armi. Si tratta di quanto scritto durante la guerra (1944) o nell'immediato dopoguerra (1950) da un ufficiale di carriera che non ha esitato a mettere a nudo i limiti della guerra partigiana che lui aveva combattuto. Lontano dalle esaltazioni del mito resistenziale e da una lettura della guerra civile asservita a obiettivi politici di diverso colore, l'autore fornisce una descrizione asettica del fenomeno partigiano, concentrandosi soprattutto sulla sua valenza militare. Lo stile è diretto, essenziale, privo di fronzoli, crudo anche perché gli scritti che si riportano non erano destinati alla pubblicazione, ma erano relazioni e studi elaborati per i suoi superiori militari dell'epoca. Ne viene fuori un'analisi a tratti spietata della guerra partigiana fatta da un protagonista che non si preoccupa di abbellire nulla. Oltre alla memoria del proprio vissuto resistenziale, consegnata alla forma asciutta del rapporto, l'autore propone una lettura della Resistenza, che non si arresta alla fine della guerra in Italia, ma ne trasferisce gli insegnamenti nel contesto della contrapposizione bipolare, che già si stava delineando. Prefazione di Massimo de Leonardis. Introduzione di Luca Alessandrini. Postfazione di Paola Del Din.

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