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Sanremo, 10 milioni e il 60.1%, per la terza serata il miglior share dal 1995

Sanremo, 10 milioni e il 60.1%, per la terza serata il miglior share dal 1995

Mannino show, Eros Ramazzotti, Russell Crowe e Morandi

09 febbraio 2024, 13:10

dell'inviata Angela Majoli. Foto di Ettore Ferrari e Riccardo Antimiani

ANSACheck

La terza serata - RIPRODUZIONE RISERVATA

La terza serata -     RIPRODUZIONE RISERVATA
La terza serata - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono stati 10 milioni e mille, pari al 60.1%, i telespettatori che hanno seguito in media la terza serata del festival di Sanremo (dalle 21.19 all'1.38). L'anno scorso la terza serata del festival (dalle 21.25 all'1.59) raccolse in media 9 milioni 240mila telespettatori pari al 57.6% di share. L'Amadeus V mette a segno un altro record: il 60.1% è il miglior risultato di share per la terza serata dal 1995, quando il festival condotto da Pippo Baudo con Anna Falchi e Claudia Koll fece segnare in media il 60.52%.

Angelina Mango, Ghali, Alessandra Amoroso, Il Tre, Mr.Rain: è questa la top five della terza serata del festival di Sanremo. La classifica è stata stilata in base al gradimento della nuova giuria delle Radio e del Televoto. Si sono esibiti inoltre: Maninni, BNKR44, Santi Francesi, Rose Villain, Ricchi e Poveri, Diodato, Negramaro, Fiorella Mannoia, Sangiovanni, La Sad. 

Il festival riabbraccia Gianni Morandi e Russell Crowe, lancia appelli alla pace con Eros Ramazzotti e Giuliano Sangiorgi, grida basta alle morti bianche con Stefano Massini e Paolo Jannacci, ritrova i monologhi. L'apertura, però, è tutta nel segno dell'ironia di Teresa Mannino, che riporta la comicità all'Ariston.

L'attrice demolisce la liturgia della scala, "è inutile, ci sono altri otto ingressi", entra in stile diva di Broadway, si stende in braccio a Il Volo, sferza a modo suo la sovraesposizione mediatica del festival: "I giornalisti stanno tutti qua, se succede un fatto nel mondo non lo sapremo mai: è un mese di incoscienza. Sanremo è un grande carnevale. L'unica cosa negativa è che stasera non mi posso vedere Sanremo".

Uno show esilarante che ridona il sorriso ad Amadeus, dopo una giornata di polemiche legate al caso della presunta pubblicità occulta a un'azienda di scarpe nella performance di John Travolta di mercoledì. "Oggi si è parlato tanto, secondo me forse troppo, di John Travolta e credo non si sia dato il giusto spazio alla straordinaria testimonianza del maestro Giovanni Allevi", sottolinea aprendo la serata il direttore artistico. Ci scherza su, invece, Fiorello, coinvolto nell'imbarazzante qua qua dance con la star hollywoodiana: "Se avessimo scippato due anziani fuori dalla posta ci avrebbero insultato di meno, lo scippo è meno grave del ballo del qua qua", ride lo showman in collegamento dall'Aristonello.

Fa una battuta anche Morandi, venuto a riprendersi l'ovazione dell'Ariston un anno dopo con C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e Apri tutte le porte. E soprattutto a ironizzare è Russell Crowe, tornato a Sanremo con la sua band The Gentlemen Brothers. "Al mio segnale scatenate l'inferno", scandisce in italiano l'epica battuta del Gladiatore di Ridley Scott, poi abbraccia Mannino urlando "Teresa" e mima la 'chicken dance'. 

Per i 40 anni di Terra Promessa, con cui vinse tra le Nuove Proposte, torna ospite Eros Ramazzotti. Trascina il teatro in un mega karaoke, poi lancia il suo appello: "Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever". Ricominciamo tutto... con la pace!", urla anche Giuliano Sangiorgi citando il titolo della canzone dei Negramaro (e bacia Emma sulla bocca).

C'è spazio per un momento di riflessione sulle morti sul lavoro. Stefano Massini e Paolo Jannacci cantano L'uomo nel lampo, storia di un operaio che muore in un'esplosione in fabbrica e lascia un bambino di pochi mesi. "Il lavoro è un diritto che non prevede la morte, proteggere i lavoratori è un dovere", dice Amadeus. E Massini: "C'è un amore di cui non si parla mai, ma fondamentale, quello che dovremmo avere per i nostri diritti, quelli che ci spettano, chiunque tu sia. Viva la dignità".

Nel suo monologo Mannino riflette invece sull'uomo che si è montato la testa e pensa di essere superiore alla natura: "Al potere su - dice - preferisco il potere di, che ha un'altra energia, il potere di ridere e far ridere, di vestirmi con le piume, di cantare stonata, di ballare per strada".

In quota fiction Sabrina Ferilli, interprete di Gloria, e Edoardo Leo, protagonista di Clandestino, che invita a proteggere "i commedianti e gli artisti".

 

 

Entra Teresa Mannino, l'ironia demolisce la liturgia della scala

"Sanremo si ama, Ama si ama, si amano tutti ma io non scendo". Teresa Mannino è la co-conduttrice della terza serata e porta subito sul palco la sua cifra ironica, demolendo la liturgia della scala. "Queste scale sono diverse da tutte le scale del mondo, perché hanno le curve, il pavimento di vetro, pure la cera. E poi non servono a niente - dice l'attrice - perché ci sono altri otto ingressi. Qua dietro si prega, ci sono amuleti, segni della croce... e lui dice che è il momento più bello, quando ti guardano 10 milioni di italiani… lo psicologo dovevi fare". Poi accetta di scendere, ma solo quando il pubblico scandisce a gran voce il suo nome. 

"Amadeus ma che cosa hai combinato? È un mese che si parla solo di Sanremo. I giornalisti sono tutti qua: se succede un fatto nel mondo, non lo scopriremo mai. Ma è bello vivere un mese di incoscienza. E' un grande carnevale". Teresa Mannino, sul palco dell'Ariston, è scatenata. Vestita di bianco, con una camicia piumata ironizza sui look: "Ringrazio il mio stilista che ha vestito anche Jennifer Lopez, Madonna, Michelle Obama, Taylor Swift. E Teresa Mannino. Pensa, ha iniziato la carriera con Whitney Houston e l'ha finita con me". Lo stesso abito che indossa "ce l'ha uguale Jennifer Lopez, ma lei ci va a fare la spesa. Se vado dal macellaio così mi spenna e mi butta nel banco frigo. E comunque prima delle polemiche, sappiate che non ho ammazzato nessun uccello". 

Massimo Giletti all'Ariston: 'Emozione intensa il ritorno in Rai'

"Benvenuto e bentornato in Rai": così Amadeus ha salutato Massimo Giletti, seduto in prima fila all'Ariston. "Celebreremo i 70 anni di tv il 28 febbraio, su Rai1 in prima serata, con grandi nomi. Tornare nell'azienda dove sono nato e cresciuto, professionalmente e come uomo - ha detto Giletti durante la terza serata del Festival di Sanremo - è un'emozione molto intensa. La dedico alle persone che sono qui, che mi hanno dato dato calore nei momenti difficili che non posso dimenticare".

Eros Ramazzotti: 'Basta sangue, basta guerre. Milioni di bambini non vedranno mai la terra promessa'

"Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever". A lanciare l'appello per lo stop ai conflitti è Eros Ramazzotti, ospite sul palco dell'Ariston per celebrare i 40 anni di Terra Promessa, presentata proprio su quel palco.

 

"Devo ringraziare più di tutti mio padre che mi ha dato la spinta. Faccio appello ai genitori che dovrebbero sempre lasciare ai figli il libero arbitrio per provare a fare delle cose": ha detto Ramazzotti dopo la celebrazione dei 40 anni di Terra promessa, nata al Festival e citando come esempio anche l'appoggio di papà Sinner al campione di tennis. "Ho fatto tante esperienze bellissime e di questo devo ringraziare Sanremo, eravamo quell'anno 10 in una stanza come direbbe Gino Paoli", ha detto Ramazzotti. E ricorda tre momenti indimenticabili della sua lunga e brillante carriera: "L'arrivo a Milano da Roma: non vedevo la città, c'era nebbia, ma mi piaceva la carica della città tra musica, moda, arte. La firma con la Sony nel '95 e poi l'incontro con Tina Turner che vorrei ricordare stasera".

Massini-Jannacci: 'Viva la dignità per i lavoratori'

Sul palco dell'Ariston c'è spazio anche per parlare di diritti e morti sul lavoro con Stefano Massini e Paolo Jannacci che arrivano con il brano L'uomo nel lampo. "Questo è il festival della canzone italiana e l'amore è stato declinato in tutte le sue forme possibili - dice lo scrittore e saggista -, ma c'è un amore di cui non si parla mai, l'amore per i diritti che ci spettano chiunque tu sia. All'Ariston voglio far risuonare davanti a tutte queste persone una parola che è dignità: viva la dignità". All'appello di Massini si è unito anche Amadeus: "il lavoro è un diritto che non prevede la morte e proteggere i lavoratori è un dovere".

 

L'Ariston acclama il ritorno di Gianni Morandi

L'Ariston acclama il ritorno di Gianni Morandi, co-conduttore dell'edizione 2023. "Mi sembra non sia neanche passato un anno", dice Amadeus. "Fra noi è sbocciata una vera amicizia. E a un certo punto a colazione qualche giorno fa ho pensato: mi manca Gianni Morandi, e l'ho chiamato". I due lanciano Teresa Mannino: "Da piccola volevo fare la cantante, mia sorella mi diceva sei stonata e quando canti tu piove, e pioveva. Stasera devo fare lo sfregio a mia sorella, cantare a Sanremo". E chiede a Morandi di cantare C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. "In questo momento - dice l'attrice - ne abbiamo davvero bisogno". Tutto l'Ariston canta con lui. 

Poi torna sul palco ed è standing ovation per Gianni Morandi: tutto l'Ariston balla Apri tutte le porte, portato in gara a Sanremo nel 2022. "Questa è casa tua", commenta Amadeus. 

 

 

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