C'è stato un momento, oltre 30 anni fa, in cui Amadeus e Fiorello erano due dei tanti inviati delle radio private che chiedono un pass per poter seguire da vicino e raccontare il Festival di Sanremo. Paola Pezzolla, ufficio stampa e agente di tanti artisti, all'epoca era addetta all'ufficio pass.
"Erano i Festival organizzati da Adriano Aragozzini, ad inizio anni Novanta. Riaprendo una valigetta che avevo sul soppalco, ho ritrovato, in mezzo a tante carte, il pass con la foto di un giovane Amadeus, con lo stesso sorriso ottimista di oggi. C'è scritto 'Radio Deejay, pass numero 234'. Quello di Fiorello era il numero 235 di quell'anno, a riprova che hanno sempre viaggiato a braccetto", dice sorridendo.
"Avevamo centinaia di richieste di accrediti. Daniela Piu si occupava dei pass di giornalisti e impresari, io delle richieste da parte delle radio e tv private italiane e internazionali ma in realtà rilasciavo alle emittenti pass praticamente inutili nel senso che non consentivano l'ingresso al Palafiori, palco del Festival nel '90, e all'Ariston, dal '91. Erano però piccoli trofei per tutti i ragazzi che, come Amadeus e Fiorello, amavano il Festival", conclude. E chi poteva immaginare che quei due ragazzi sarebbero saliti un giorno su quel palco scrivendo una delle pagine di maggior successo della storia del Festival con ascolti stellari.
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