Giorgia e il festival di Sanremo.
Una storia lunga 30 anni, da quel 1994 che la vide esordire
nelle Nuove Proposte con quella che diventerà una delle sue
canzoni più note: E poi. La classifica dice settima, ma non è
che l'inizio dell'ascesa. E dell'amore ricambiato con il
festival. L'anno dopo torna tra i Big e vince con Come saprei.
Le partecipazioni diventano cinque in gara, sei con quella di
quest'anno da co-conduttrice, al fianco di Amadeus nella seconda
serata. Ma l'ansia è sempre la stessa del primo giorno. "Non
importa quante volte ci torni, l'età che hai, l'esperienza
maturata, questo è un palco cha ha una sua magia e che ti mette
addosso un grande senso di responsabilità", racconta la cantante
romana. "La mia storia è nata qui e sono tornata tante volte a
ribadirlo - aggiunge -. C'è una grande emozione. Tornare qui è
come rendere conto al pubblico di quello che è stato fatto.
Inoltre vorrei far fare bella figura ad Ama: se le cose vanno
male, non vorrei che la colpa fosse la mia", scherza ammettendo
di essere ansiosa come pochi. "L'ansia da prestazione io ce l'ho
anche quando faccio la spesa. Posso raggiungere livelli di
panico".
Smarcandosi dalla richiesta di cantare La locomotiva di
Guccini ("non la conosco bene"), Giorgia ricorda un aneddoto che
le ha cambiato la vita: "Quando nel 1994 presentammo il brano a
Sanremo, Pippo Baudo ci disse: 'sì, ok. Ma dovete andare a
riscrivere l'inciso. Dovete aprire, aprire tutto'. Ci ha
spiazzato: avevamo 4 ore di tempo prima che scadessero i tempi.
Abbiamo fatto come ci ha detto: abbiamo aperto l'inciso che poi
è diventato quello che è. C'aveva ragione!". Comunque, aveva
detto in passato, "ero veramente una ragazzina inconsapevole,
non mi rendevo minimamente conto di cosa stava accadendo: troppe
emozioni per essere vissute appieno a quell'età".
Non è d'accordo con chi invoca la vittoria di una donna che
all'Ariston manca da 10 anni, da quando Arisa primeggiò con
Controvento. Giorgia non ne vuole fare una questione di genere:
"Dovremmo smettere di sottolineare il femminile e il maschile,
solo allora ci sarà una vera differenza. Si parla di musica, di
interpreti. E comunque arriviamo a sabato: ci sono tante donne
candidate alla vittoria". .
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