"Io non ho nessun nominativo da proporre, nessun commissario da proporre, sono venuto qui nudo. Non ho persone da sistemare, non è mio interesse fare questo". Come atteso, la discussione generale che ha dato avvio in Consiglio regionale all'esame del ddl 40 di riorganizzazione sanitaria della giunta Todde, ha visto un dibattito acceso terminato con la replica dell'assessore della Sanità Armando Bartolazzi, con la governatrice seduta al centro del banco della Giunta.
Più di una ventina gli interventi, la maggior parte della minoranza, che ha ribadito con forza la ferma contrarietà al disegno di legge dell'Esecutivo. "Una norma che punta solo a cambiare i direttori generali delle Asl", è stata l'accusa del centrodestra, con la sottolineatura che "il provvedimento non riforma nulla, non incide su problemi come le liste d'attesa". Lo hanno ribadito, tra gli altri, i capigruppo Paolo Truzzu (Fdi), Antonello Peru (Sardegna al centro 20venti), Umberto Ticca (Riformatori) e Alice Aroni (Udc).
Per il campo largo a difesa della riorganizzazione, la consigliera del M5s Lara Serra, con il collega Emanuele Matta e poi Uniti per Todde con Giuseppe Frau, Sinistra futura con Giuseppino Canu, relatore della norma, e Luca Pizzuto, e ancora Diego Loi di Avs. Nessuno del Pd né dei Progressisti ha voluto prendere la parola per spingere il provvedimento.
Bartolazzi nell'intervento finale ha colto "ulteriormente l'occasione per ricordare a tutti che il sistema sanitario regionale della Sardegna ha bisogno di un lavoro congiunto, di una urgentissima riforma funzionale e organizzativa". "La sanità sarda è la peggiore d'Italia - ha chiarito l'assessore -. Appena arrivato, mi ricordo, ci fu una bambina trasferita per un'appendicite da Sassari a Cagliari, cose da terzo mondo, che nemmeno in Sudan".
Sulla questione del cambio ai vertici delle aziende, Bartolazzi ha precisato che "l'importante è l'erogazione dei servizi, come voi stessi (rivolto all'opposizione, ndr) avete sottolineato. Purtroppo l'erogazione dei servizi è governata dai direttori generali e non dall'assessorato. Quindi se l'erogazione dei servizi è stata carente, verosimilmente bisogna rivedere qualcosa nella governance. Diciamo le stesse cose, sono le soluzioni un pochino diverse", ammette. Ma la norma sui commissariamenti prevede che possano essere fatti solo in presenza di una riforma generale del sistema, puntualizza l'opposizione.
Al termine delle dichiarazioni di voto, scontate quelle contrarie di tutto il centrodestra, l'Aula ha approvato il passaggio agli articoli. Nel frattempo sono stati presentati gli emendamenti al testo, una quindicina quelli attesi della Giunta, che domani saranno esaminati dalla commissione sesta che si riunirà alle 15. La seduta è stata aggiornata a giovedì 27 febbraio alle 10.
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