"A quasi sette anni dall'inizio del
fenomeno sismico che ha ferito 138 Comuni dell'Italia centrale,
qualunque bilancio parziale non può prescindere dalla
consapevolezza che vi sono legittime richieste e aspettative da
parte dei cittadini e delle comunità locali che attendono ancora
risposta": a dirlo è il commissario straordinario alla
ricostruzione post terremoto, Guido Castelli, nel presentare il
suo primo report semestrale della ricostruzione.
"Si contano almeno 30mila persone che non hanno ancora
potuto fare rientro nelle loro abitazioni e questo diritto, non
solo alla propria casa ma anche al ritorno alla normalità, deve
essere garantito", ha aggiunto il commissario.
"Molti lavori nei cantieri sono stati completati o avviati,
ma nonostante l'incremento registratosi in particolare sul
fronte della ricostruzione degli edifici privati, si evidenziano
ancora criticità riconducibili anche a una congiuntura
particolarmente sfavorevole", ha spiegato Castelli.
Sottolineando: "Più fattori, prevalentemente di natura
esogena, hanno ostacolato le attività della ricostruzione negli
ultimi anni: l'emergenza pandemica, l'inflazione crescente, le
difficoltà di approvvigionamento dei materiali edili, l'elevata
concentrazione di gare in corrispondenza dell'attuazione del
Pnrr, l'impegno sul 110% di molte imprese, la difficoltà nel
reperire maestranze. Sono solo alcune delle esternalità negative
- ha sottolineato - che dimostrano, con plastica evidenza, come
la ricostruzione 2016, per tipologia e dimensione del danno, si
presenti come una 'creatura viva' che va monitorata
costantemente così da attivare i necessari adattamenti sul piano
normativo e organizzativo".
"L'obiettivo del pieno ripristino del patrimonio edilizio
lesionato dalla più devastante sequenza sismica della storia
repubblicana richiede, dunque, l'operatività di
un'amministrazione speciale dotata di ampi poteri derogatori e,
comunque, sempre coesa con i livelli istituzionali
rappresentativi dei territori di riferimento", ha ribadito il
commissario. Che ha ricordato alcuni numeri: "Sugli immobili
privati sono circa 28mila i progetti sinora depositati e si
registra il completamento di circa 9.000 cantieri al 30 aprile
2023, con una spesa liquidata di circa 2,8 miliardi di euro".
"Sulla scorta delle quasi 50mila manifestazioni di volontà
raccolte, si attende ancora il deposito di circa 22mila progetti
che dovrà essere curato dai professionisti incaricati", ha
ricordato il commissario.
"Siamo consapevoli del fatto che deve essere ancora avviata
una quota rilevante delle progettazioni, specie le più complesse
- ha proseguito Castelli -. Anche per questo è stato avviato un
quadro di costante e proficua collaborazione con il mondo delle
professioni, da cui è emersa la necessità di una maggiore
programmazione delle scadenze per favorire la presentazione dei
progetti ancora non depositati".
La ricostruzione pubblica, invece, "necessita ancora di
finanziamenti per circa 3,8 miliardi". "Un aggiornamento che si
rende necessario sia per gli anni passati, determinato
dall'aumento derivante dalla crescita dell'inflazione rispetto
ai primi importi indicati, sia a causa del recente aumento dei
prezzi dei materiali. Due circostanze non preventivabili al
momento della
programmazione, che determinano la necessità di implementare gli
stanziamenti già disposti nella misura di 3,94 miliardi", ha
spiegato Castelli.
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