E' allarme furti alla Collina di
Camaldoli, a Napoli, e la gente, esasperata, ha deciso di
correre ai ripari da sè: da un po' di tempo i cittadini, riuniti
in comitato, presidiano il parco urbano del celebre Eremo e
quando vedono qualcosa di strano danno l'allarme e si mettono
all'inseguimento. Oggi hanno deciso di fare un corteo, per
sensibilizzare opinione pubblica e autorità.
"Vivere nella paura significa non vivere": cita Buddha una
signora, che si lamenta del fatto che i ladri, in un solo
giorno, sono riusciti a colpire addirittura cinque volte. "A
cosa serve denunciare se poi non cambia niente?", si legge su
uno dei cartelli dei manifestanti, dove ci sono frasi in cui si
evoca la "paura di uscire" e addirittura il "terrore".
Ma poi, andando a leggere gli striscioni affissi sulle strade
percorse dal corteo, si capisce che per questa gente paura non
fa rima con rassegnazione: piuttosto, c'è rabbia e voglia di
"reagire", come dice il presidente del comitato 'Agnolella
Camaldolilli', Antonio Varriale, ex carabiniere.
"I ladri ci hanno condannato agli arresti domiciliari", si
legge su uno striscione. E questo, evidentemente, non va bene.
Si passa dunque agli avvertimenti: "Mariuoli siamo sulle vostre
tracce". Oppure: "Pregate il Signore che vi prendano prima le
forze dell'ordine".
I manifestanti fanno ascoltare alcune telefonate dei
residenti, inviati nella chat che condividono per dare
l'allarme. Come quello di una donna, che urla: "Aiutateci,
aiutateci, abbiamo i ladri nel nostro giardino... fate
qualcosa". Ecco, a quel punto la gente interviene: come quel
giorno in cui è scattata una vera e propria caccia all'uomo che
ha portato a bloccare alcune persone, che però poi sono riuscite
a fuggire lo stesso.
Il parco dei Camaldoli è vecchia zona di caccia e diverse
persone possiedono dei fucili, anche se non è chiaro se li
portano al seguito durante le loro ronde. Di sicuro nessuno
vuole fare male a nessuno: quello che i cittadini chiedono è
solo di poter vivere serenamente le loro giornate, senza temere
per loro stessi e per le loro cose. "Non vogliamo essere
abbandonati su questo territorio, chiediamo più sicurezza, più
forze dell'ordine e più telecamere", dice al megafono Varriale.
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