(di Alessandra Baldini)
Ivanka Trump ne clona l'abito da
sera per Liberty Ball e Audrey Hepburn rivolta nella tomba? La
pensa cosi' il figlio Sean Ferrer, per nulla sorpreso, ma anche
sconcertato, quando ha visto la figlia di Donald Trump vestita
come sua madre nel film del 1954 Sabrina. La diva di Vacanze
Romane - ha suggerito Ferrer - sarebbe stata piu' vicina alle
posizioni della vescova episcopale Mariann Budde che martedi' ha
chiesto a Trump "misericordia" per gay e migranti che a quelle
del nuovo inquilino della Casa Bianca.
Figlio del matrimonio dell'attrice con Mel Ferrer, Sean è
stato raggiunto dal Daily Mail per un commento sull'abito di
Ivanka che riproduceva esattamente quello bianco con ricami
floreali neri creato da Hubert de Givenchy per la scena del
ballo nella residenza dei Larrabee. In un comunicato la Casa
Bianca ha spiegato che e' stato "un onore" per Ivanka aver reso
omaggio alla Hepburn che "e' da tempo una sua personale
ispirazione".
"Non ci meraviglia", ha detto Sean riferendosi a vecchi
legami con tra le due famiglie ma sottolineando anche una
coincidenza super-macabra: il 20 gennaio, giorno
dell'insediamento, era anche il 32esimo anniversario della morte
di sua madre. Sean ha quindi ricordato che la matrigna di
Ivanka, Marla Maples, e' stata parte del Children's Fund fondato
dalla Hepburn all'inizio degli anni Novanta mentre Ivana Trump,
la prima moglie del tycoon e la madre di Ivana, e' stata a lungo
legata a Rofredo Gaetani, il primogenito di Lorian Gaetani che
di Audrey fu amico di infanzia.
Oltre al suo impegno di attrice, Audrey Hepburn e' stata in
prima linea nelle iniziative umanitarie dell'ONU, in lacrime un
anno prima di morire davanti ai bambini affamati della Somalia
come Ambasciatrice di buona volontà dell'UNICEF. "Ha combattuto
per conto dell'infanzia diseredata in tutto il mondo a
prescindere dall'ambiente ideologico in cui si trovavano. Negli
ultimi 71 anni la sua legacy e' diventata transgenerazionale e
transnazionale", ha detto il figlio.
La polemica e' tornata a investire il mondo della moda
mentre, con le sfilate del menswear in corso a Parigi, il
fashion system europeo e' preoccupato dall'impatto di una guerra
commerciale tra Usa e Europa sotto Trump. Il fondatore e Ceo di
LVMH Bernard Arnault e due dei suoi figli hanno partecipato in
prima fila all'Inauguration ma "la moda ha paura di Trump e non
parla contro di lui per ragioni commerciali", ha osservato il
designer indipendente di Anversa Walter Van Beirendonck dopo il
suo show parigino auspicando da parte dei colleghi una presa di
posizione piu' incisiva contro la "disgustosa" retorica del
presidente.
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