"Il cambiamento climatico ci ha portato a confrontarci con situazioni molto delicate e molto pressanti che sono l'azzeramento del permafrost, quindi un'instabilità e una porosità della montagna, che la rende molto più fragile. E nei confronti della quale bisogna solo attrezzarsi con la sperimentazione, con la conoscenza ed enfatizzare ancora una volta i sistemi di monitoraggio che possono garantire le popolazioni a valle in merito a degli smottamenti e delle situazioni che sono sempre in agguato". Così il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, intervenendo al Festival delle Regioni, in corso a Bari, durante un incontro sul tema 'Azzeriamo le distanze: Una nuova Pubblica Amministrazione per la sfida ai cambiamenti climatici'.
"Anche perché - ha spiegato Testolin - cambierà il regime della piovosità e della nivosità nel tempo, ci saranno delle dinamiche diverse da affrontare" rispetto alle quali occorre "guardare un po' più distante", a "una regimazione delle acque più funzionale al mondo moderno".
Il presidente della Regione Valle d'Aosta si riferisce a una "polifunzionalità delle nostre dighe, dei nostri bacini di accumulo che possono essere usati per l'irrigazione, per l'innevamento artificiale delle nostre piste da sci, per la produzione di energia e quindi agevolare anche, diciamo, settori produttivi molto importanti per il nostro sistema, e nello stesso tempo fungere da laminazione per le grandi piogge e le grandi quantità di acqua che scendono in maniera improvvisa.
Questo penso che sia il lavoro da mettere in fila da parte delle amministrazioni, a partire da quella dello Stato, per poi però delegare in maniera importante alle regioni e ai comuni, che sono i veri conoscitori del nostro territorio".
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