(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Il 24 giugno del 1981, in un piccolo
villaggio della Bosnia Erzegovina, alcuni ragazzi affermano di
vedere la Madonna che si presenta a loro con il titolo di
"Regina della pace". Quello sconosciuto borgo dei Balcani,
Medjugorje, diverrà famoso in tutto il mondo e, pur nelle
controversie interne alla Chiesa e con un giudizio ancora
sospeso da parte del Vaticano, è meta di milioni di pellegrini.
In vista dell'anniversario della prima presunta apparizione
l'editrice Ares propone un libro di Marco Vignati, fra i
responsabili e i discepoli della prima ora della Casa di Maria
di mons. Giacomo Martinelli. "Medjugorje" è un'opera in due
volumi, dei quali il primo spazia dall'inizio delle apparizioni
alla guerra in Bosnia.
L'autore rilegge i fatti di Medjugorje facendo emergere il
collegamento che essi hanno, sin dall'inizio, con la storia
religiosa antica e contemporanea dell'Erzegovina, una terra
travagliata, dove però la fede ha radici profonde. "Oggi
Medjugorje ha un posto nella storia della Chiesa. E si tratta di
un posto che, come già avvenuto per le altre 'rivelazioni
private', con il passare del tempo si dimostra sempre di più
ricco di doni, dagli insegnamenti che il messaggio contiene alle
profezie storiche, al pellegrinaggio che ha cambiato tanti
cuori", si legge nella presentazione del libro.
C'è sempre stato un forte richiamo alla pace in quel luogo di
spiritualità. All'inizio suonava come "una sorprendente
insistenza" sottolinea l'autore che racconta anche il contesto
della guerra dei Balcani che dal 1991 al 1994 sconvolse la
regione. "Sin dai primi giorni del conflitto i vescovi croati
avevano ricordato a tutti i fedeli l'urgenza di chiedere a Dio
una speciale protezione per mezzo della preghiera", si legge nel
libro che ricorda come il rosario divenne un segno distintivo e
si diffuse anche tra le persone che combattevano al fronte.
Difendevano la loro terra ma allo stesso tempo si affidavano a
Dio per la fine della guerra, come chiedeva la Madonna, secondo
quanto riferivano i giovani veggenti.
"Si parla molto della necessità di rinnovare la Chiesa, e lo
vediamo in un modo eclatante nel Cammino sinodale in Germania"
ma "la Chiesa - sottolinea nella Prefazione al libro padre
Marinko Šakota, parroco di Medjugorje dal 2013 al 2022 - non si
rinnova cambiando la propria struttura, per quanto a volte sia
necessario, o cercando di cambiare gli altri. La Madonna ci
insegna a Medjugorje che la Chiesa si rinnova nella preghiera e
nel digiuno, per mezzo dei quali avviene la trasformazione del
cuore, e solo il cuore trasformato nella preghiera cambia i
rapporti tra le persone" e aiuta a "trovare la via della
salvezza, la via della pace". (ANSA).