/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La rinascita di Jova, "Non si può fermare la primavera"

La rinascita di Jova, "Non si può fermare la primavera"

Al via il PalaJova, dopo l'incidente in bici del 2023

PESARO, 05 marzo 2025, 17:47

(dell'inviata Claudia Fascia)

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il re della festa è tornato.     Emozionato, riconoscente (alla vita e ai fan, "grazie di avermi aspettato"), segnato nel corpo, ma non nello spirito, con il solito inconfondibile e coinvolgente entusiasmo. Dopo il lungo stop, seguito al grave incidente in bici nel luglio 2023 a Santo Domingo, Jovanotti si riprende il suo spazio naturale, il palco, davanti alla sua tribù che balla e che non vedeva l'ora di poterlo fare nuovamente.

 

Video La rinascita di Jovanotti: 'Non si puo' fermare la primavera'

  

  "Grazie di essere tornati, di avermi aspettato. Vedo i cartelloni con scritto bentornato, ma bentornati lo dico a voi - Lorenzo Jova Cherubini saluta così, e sembra che abbia il nodo in gola, i nove mila della Vitrifrigo Arena di Pesaro, debutto del nuovo tour nei palasport con 50 date in tutta Italia, 37 delle quali soldout -. È bellissimo ritrovarvi. Stasera questo non è solo un palasport, è un cielo stellato. Siamo a Pesaro, ma siamo anche nella valle dei fiori in India, tra i fiori di lavanda in Provenza, nel giardino delle Mille e una notte, sulla nave degli Argonauti, nell'Enterprise di Star Trek, nel roseto del Piccolo Principe, tra i ciliegi in fiore del monte Fuji".


    È un fiume in piena, felice e forse anche spaventato da una rinascita che non era per niente scontata. E il fiore che ricorre nelle sue parole è lo stesso che si ripete anche nei visual ad alto tasso tecnologico realizzati in tempo reale utilizzando l'Intelligenza Artificiale, nei dieci fari giganti dell'illuminazione che aprono e chiudono la loro corolla roteando sulle teste degli spettatori della platea, nei mazzi che distribuisce alle fortunate fan delle prime file, nei versi della poetessa Mariangela Gualtieri (Che cosa sono i fiori). Il fiore, declinato in tutte le sue forme: è Jova stesso, che rifiorisce al tepore della primavera, dopo il buio dell'inverno.

Inserire didascalia

 

 
    E cita Neruda: "Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera. E noi la primavera ce la portiamo dentro e ci rialziamo come fa la primavera. Siamo di nuovo insieme, si va". La fatica, il dolore, la gioia, la determinazione: questo live non è solo una questione di musica.


    È il Jovanotti di sempre, eppure no. L'ultima volta dal vivo saltava e correva sui palchi nelle spiagge italiane del Beach Party, stavolta deve fare i conti con qualche limite in più: non corre, centellina i salti, ma l'energia che sprigiona si allarga e inonda comunque il palco che, essenziale nella scenografia, prende vita grazie a lui. La band, tredici tra musicisti e coriste "la migliore che abbia mai avuto", alle sue spalle, l'occhio di bue è tutto su di lui, sulla sua forza e sulla sua fragilità. E sul tappeto sotto ai suoi piedi, "che ho portato da casa, perché per i popoli nomadi dell'Asia il tappeto rappresenta casa".


    Due ore e venti di show, che mandano in delirio i fan - tra loro anche Alessandro Baricco e Gianmarco Tamberi - per ripercorrere tra passato e presente i successi dell'artista 58enne. In scaletta da L'ombelico del mondo, a Mezzogiorno, da I love you baby a Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, da Le tasche piene di sassi a Mi fido di te e solo cinque nuovi brani: l'apertura dello show con Montecristo, la title track dell'album appena pubblicato Il corpo umano, Fuorionda (e sullo schermo scorre una carrellata di immagini di politici, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini, passando per Luigi Di Maio, Donald Trump, Joe Biden) e Un mondo a parte. Il finale non poteva che essere sulle note di Ragazzo Fortunato. "Quando solo salito sul palco è stata la botta più forte da quando salgo sui palchi - ha scritto sui social al risveglio -. È andata bene benissimo strabenissimo. Grazie ancora per questa accoglienza". 

 

Inserire didascalia

 



   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza