"Per il quarto anno consecutivo
l'economia dei porti turistici è in crescita. Il giro d'affari
quest'anno è aumentato in media del 2% E' quella conferma che
aspettavamo, insieme con le previsioni positive per il 2025 per
dire che adesso effettivamente si possono fare investimenti in
ampliamenti, ristrutturazioni e realizzazione di nuovi porti
turistici". Il presidente di Assomarinas, l'associazione dei
porti turistici italiani aderente a Confindustria Nautica,
Roberto Perocchio, fa il punto al 64esimo Salone Nautico
internazionale di Genova in occasione della Conferenza sul
turismo costiero e marittimo, a cui hanno partecipato il
ministro al Turismo Daniela Santanchè e fra gli altri Marina
Lalli, presidente di Federturismo Confindustria e gli onorevoli
Ilaria Cavo (vicepresidente della X commissione della Camera dei
deputati) e Gerolamo Cangiano (membro della IX commissione della
Camera).
I dati sono positivi: nel dettaglio più 2% gli ormeggi stanziali
e +2,3% quelli in transito. E il 2025 si annuncia ancora
migliore per le marine con gli ormeggi stanziali in crescita del
2,9% e quelli in transito del 3,2%. E gli investimenti sono già
partiti. "Ci sono già lavori in corso per completare nuove
strutture da Palermo a Piombino a Pietra Ligure - dice Perocchio
- In tutta Italia sono disseminati progetti che una volta erano
nel cassetto e adesso sono stati tirati fuori e molto spesso
sono già vicini lla fase del completamento. In più, a riprova
che il nostro territorio è tornato ad essere interessante per
gli investitori portuali turistici c'è il fatto che la più
grande catena di mediterranea di porti turistici nel giro di un
anno ne ha acquisiti 6. Vuol dire anche però che molti
investitori dopo i dieci anni di crisi passati erano un po'
stanchi e logorati".
Dal settore arriva anche una rinnovata richiesta per il
governo: "Riportare le strutture della nautica in categoria
catastale E1, che significa togliere l'Imu dai pontili".
Molti lavori di ristrutturazione dei porti turistici puntano
anche ad adeguare gli ormeggi per i superyacht. "E' un mondo in
crescita, ogni anno arrivano in Italia mille superyacht di
categoria internazionale e come Confindustria Nautica avevamo
valutato che se per le piccole imbarcazioni la spesa media
lasciata sul territorio ammonta a circa 5 mila euro, per i
superyacht sale a centinaia di migliaia - aggiunge Perocchio
-. Ogni porto turistico che aveva le caratteristiche di fondali
e logistica adatte ad accogliere questo tipo di clientela ha
cercato di creare nuovi posti barca di grandi dimensioni".
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