L'articolo 112 della manovra
economica, che prevede l'obbligo di inserire un revisore
nominato dal ministero dell'Economia nei collegi sindacali delle
società che beneficiano di risorse pubbliche superiori a 100.000
euro, "costituisce una sostanziale modifica nel sistema di
vigilanza delle imprese, che desta non poche perplessità". Lo
scrive, in una nota l'Associazione nazionale commercialisti
(Anc) che, per bocca del presidente Marco Cuchel, dichiara che
"l'incarico di revisione è svolto da professionisti i cui
requisiti evidentemente costituiscono già una garanzia per lo
Stato", perciò chiede che la norma "non sia confermata in sede
di approvazione della Legge di Bilancio 2025".
Oggi, intanto, il deputato del gruppo Misto Andrea de Bertoldi,
componente della Commissione Finanze, ha reso noto di aver
"scritto ai presidenti dei gruppi e ai capigruppo in commissione
Bilancio alla Camera per chiedere loro di firmare il mio
emendamento per abrogare la disposizione che prevede
l'obbligatorietà per le imprese che ricevono contributi pubblici
di dover nominare un sindaco di indicazione ministeriale",
perchè "è illiberale, non coerente con la libertà d'impresa e
irrispettosa verso la professionalità dei commercialisti e
revisori contabili".
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