Il governo del
presidente cileno Gabriel Boric e i proprietari dei terreni dove
si trova la gigantesca occupazione di San Antonio, nella zona
centrale del Paese e dove vivono più di 10 mila persone, hanno
sottoscritto un protocollo d'intesa che, per ora, sospende lo
sgombero programmato inizialmente dai tribunali per giovedì 27,
alle 10 del mattino.
Dopo aver tenuto una riunione considerata cruciale e
presieduta dal ministro delle Infrastrutture, Carlos Montes, con
i proprietari dei terreni, si è raggiunto un accordo per la
formazione di una commissione tecnica che, entro un massimo di
sei mesi, affronterà il prezzo, le garanzie e altri dettagli
della vendita del terreno.
Tale istanza tecnica sarà composta da professionisti del
settore edilizio e dai rappresentanti di tutte le parti in
causa.
Uno degli obiettivi è raggiungere un consenso sul prezzo,
poiché c'è una differenza da risolvere tra la valutazione
fiscale, pari a 59,3 milioni di dollari e ciò che chiedono i
proprietari, ovvero 70,9 milioni di dollari.
La "megatoma", come viene chiamata per essere la più grande
occupazione del Cile, è situata su un terreno di oltre 250
ettari su cui sono state costruite più di 4 mila abitazioni in
modo irregolare.
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