Ha ribadito che i reati che creano
maggiore allarme sociale in Umbria "continuano ad essere quelli
legati al traffico di stupefacenti e ai furti in appartamento"
il procuratore generale di Perugia Sergio Sottani durante la
cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Preoccupante il notevole aumento, in tutto il distretto, dei
reati contro la persona, con recenti episodi di notevole
gravità" ha aggiunto.
Sottani ha poi parlato di incremento di casi di violenza
alle persone ed alle cose all'interno degli istituti
penitenziari e ha ricordato che in quello di Terni nel corso di
un interrogatorio è stata tentata una "violenta inaudita
aggressione ad una giudice del locale Tribunale". "Su
quest'ultimo aspetto - ha proseguito - corre l'obbligo di
segnalare specifiche inquietanti minacce, non solo anonime,
rivolte a singoli magistrati di questo distretto".
Il procuratore generale ha rilevato anche il "vertiginoso
aumento" dei reati informatici "che rappresentano la nuova
frontiera per la commissione di delitti".
"Particolare attenzione - ha detto - è stata prestata per i
reati che colpiscono beni collettivi, come quelli contro
l'ambiente, ed in materia di lavoro, sia in tema di
infortunistica che sull'intermediazione illecita ed il
caporalato.
Tendenzialmente stabile il dato sui casi di omicidio stradale.
Per quanto riguarda i reati da 'codice rosso', l'impegno
organizzativo degli uffici requirenti è stato totale, ma troppe
volte gravato da adempimenti meramente burocratici ed
inutilmente defatigatori. Nonostante la massima attenzione, in
Umbria si è registrato il triste primato del primo caso
nazionale di femminicidio nel 2025.
Questo conferma la necessità di proseguire con strumenti
ulteriori rispetto a quelli processuali, quali la coinvolgente
attività dell'Osservatorio sul linguaggio dei provvedimenti
giudiziali per eliminare la cultura maschilista e sessista dalle
aule giudiziarie, e la creazione di una rete istituzionale di
immediata assistenza alle donne, vittime di violenza domestica o
di genere".
"Alla doverosa risposta repressiva della criminalità
minorile, che registra un inquietante aumento di gravi episodi
delittuosi, devono affiancarsi sempre e comunque processi di
supporto psicologico, in quanto si tratta di soggetti non ancora
maggiorenni con una personalità in continua formazione, e di
integrazione, specificamente per i cittadini italiani di seconda
generazione" ha detto Sottani. Secondo il quale "appare
meritoria la partecipazione educativa dei magistrati negli
istituti scolastici regionali, per diffondere la cultura della
legalità, che passa anche attraverso un uso consapevole dei
social".
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