(ANSA) - NAPOLI, 05 MAR - Poseidone, Minotauro, Apollo, Eris,
Artemide, Eros: si ispira alla mitologia greca il 'percorso
degustazione' di Nino Pannella. Il 28enne pizzaiolo di Acerra
(Napoli), con la collaborazione dello chef Simone Profeta, si
misura con 6 'padellini' dai nomi evocativi, alcuni dei quali
presto entreranno nella sue proposte stabili. Ventisette
dipendenti, in attività da 13 anni con l'aiuto dei suoi
genitori, Nino, incontrando i giornalisti, presenta le sue
novità e afferma: "E' una strada che si deve fare se vogliamo
offrire al cliente qualcosa di nuovo". "E' un'esperienza diversa
rispetto alla classica pizza napoletana. Per il padellino
abbiamo pensato ad accostamenti 'articolati'; il padellino ha
una cottura diversa, un preparazione dell'impasto particolare,
abbiamo utilizzato farine diverse: il 70 per cento di tipo 1 con
il 30 di tipo 2, un impasto dal sapore deciso che riesce ad
accompagnare tutti gli ingredienti che utilizziamo per
guarnire". Ma non è troppo azzardato rivoluzionare il rapporto
fra i napoletani e la pizza? "Non sto cercando di rivoluzionare
nulla ma semplicemente sto tentando di offrire al cliente
qualcos'altro rispetto all'offerta classica - dice Pannella -
per ampliare il discorso sul terreno della panificazione in
generale: offriremo padellini, fra qualche mese proporremo pizza
in teglia, in 'pala alla romana'...E' bello soddisfare il
cliente al 100 per cento".
Il discorso si sposta inevitabilmente sulle materie prime.
Come vi regolate? "La qualità e la lavorazione sono
fondamentali. Per esempio, con Eris abbiamo utilizzato lo
stracotto di maiale all'Elixir Falernum, bleu de brebis Ciré,
gel di mel annurca, terra di nocciole di Giffoni. Quindi
guardando a tutto tondo. Ho creato una sinergia con gli
agricoltori del territorio che mi offrono materie prime di alta
qualità in base alla stagionalità". E la mitologia? "Mi piace la
storia e mi piace far camminare la storia con quello che creo,
anche con i 6 padellini, 5 salati e uno dolce".
Venti pizze che cambiano in base alla stagionalità, con lo
chef Simone Profeta 'suggeritore' e 'operatore'. "Simone sta
sempre dietro di me, umile e grande. Con Eris, per citare
l'esempio di prima, l'idea è venuta pensando a lei, dea della
discordia: non venne invitata ad un banchetto e lanciò una mela
d'oro destinata alla più bella e questo causò una lite.... Con
Poseidone abbiamo pensato alle acciughe, con Apollo alla carota
e all'abbronzatura. E via di questo passo in una sorta di
abbinamento fra prodotto e mitologia".
Aggiunge Profeta: "Stiamo facendo un percorso sulla pizza
tonda napoletana, abbiamo inserito qualcosa di nuovo, abbassando
anche il numero di pizze in carta; guardiamo ai piccoli
produttori, al pomodoro di Acerra, ma il 'buono' sta in tutto il
mondo, a livello locale ma anche in altri realtà. Il 'chilometro
zero' è giusto ma è giusto anche cercare il buono ovunque sia",
Insomma bisogna essere curiosi? "Sì, anche nell'enogastronomia,
altrimenti scatta la monotonia" risponde Profeta. E, dunque, si
va - con Fiano di Avellino Docg 2019 di Vigne Guadagno, Mille880
Falerno del Massico rosso Doc 2017 Bianchini Rossetti, Elixir
Falernum, Rum e distillati - dalla burratina affumicata di
Andria col pesto di pomodorini del piennolo insieme con le
acciughe del Cantabrico e terra di olive taggiasche e riduzione
di basilico (padellino Poseidone) al Minotauro (tartare di
manzo, tuorlo d'uovo sodo, crunch di olive taggiasche e senape
di Dijoon), da Apollo (roast-beef di manzo all'inglese, comté,
gel di carota e tartufo nero grattato al tavolo) fino ad
Artemide (padellino al cacao con pancetta al miele La Giovanna,
blu notte e anacardi tostati) ed Eros (padellino al cacao con
mousse alla base, ganache alla gianduia). (ANSA).