(ANSA) - CASERTA, 30 MAG - "Il Governo, contrariamente a
quello che dichiara il presidente De Luca, ha la piena potestà
di assumere iniziative avocando a se la risoluzione di problemi
di rilievo nazionale come è la tutela della filiera bufalina
dalla brucellosi, e soprattutto come nel caso casertano in cui
c'è un problema sanitario irrisolto da dieci anni che investe un
settore strategico per l'intero Made in Italy del Paese, come è
quello della mozzarella di bufala campana dop". Così Gianni
Fabbris, portavoce del coordinamento deli allevatori bufalini
del Casertano, che da un anno e mezzo protestano chiedendo il
ritiro del piano della Regione Campania di eradicazione di
brucellosi e tbc bufaline, replica alle parole del presidente De
Luca, secondo cui il "Governo non può commissariare
assolutamente niente, gli allevatori bufalini sono per il 99%
d'accordo con il piano regionale di eradicazione della
brucellosi".
Un botta e risposta a distanza che nasce dalla richiesta
avanzata il 22 maggio dagli allevatori bufalini nel corso
dell'incontro avuto al Ministero della Salute, alla presenza di
parlamentari di tutti i partiti, tecnici ed esperti, ma non
della Regione Campania e delle quattro associazioni di categoria
degli agricoltori, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri,
che siedono al tavolo verde della Regione Campania, le uniche
con cui interloquisce l'ente guidato da De Luca. Nel corso della
riunione romana Fabbris auspicò che il Governo commissariasse
"la Regione, come fece Prodi nel 2007, quando nominò un
commissario governativo per risolvere l'emergenza brucellosi nel
Casertano". E oggi ribadisce la richiesta. "Il Governo ha tutti
i poteri per attuare le misure che riterrà più adeguate ma,
oggi, ne ha anche la piena legittimazione sia di fronte alla
certificazione del fallimento dei Piani attuati in Regione
Campania, che emerge dai numeri impietosi, sia per effetto del
mandato ampio che il Senato gli ha dato di intervenire votando
all'unanimità, in sede di approvazione del Decreto Mille
Proroghe, l'Ordine del giorno che sollecita l'applicazione della
normativa europea, secondo cui un capo va abbattuto solo se gli
viene riscontrata la malattia, non se viene trovato positivo,
come accade nel Casertano". (ANSA).