(ANSA) - NAPOLI, 05 MAR - Gioca con le parole il pizzaiolo
Antonio Tancredi, 32 anni, per spiegare la 'strategia di
attacco' che utilizza per gestire al meglio il locale 'Diametro
3.0' (23 dipendenti) con i due soci, a Casoria, alle porte di
Napoli: "Scendiamo in campo con il 'tridente' per soddisfare la
nostra clientela e cercare di mantenere alto il livello del
servizio". Un'immagine sportiva per dire che sono impegnati "tre
pizzaioli davanti, con due fornai dietro e due ali, 'passista'
destro e sinistro: 7 persone in tutto, un 'cuneo' dove ognuno
recita la sua parte; come il 'passista' che si occupa di
aggiustare la pizza, di condirla, di mettere il basilico
all'uscita e l'olio a crudo". L'immagine sportiva è stata tirata
in ballo da Tancredi in occasione di un incontro con la stampa
nel corso del quale l'attenzione si è incentrata sul binomio
tradizione/innovazione che, con l'aiuto dello chef Simone
Profeta, si sta sperimentando a 'Diametro 3.0'.
"La nostra proposta - ha spiegato Tancredi - è una pizza
innovativa; abbiamo raggruppato ingredienti di livello con un
impasto molto idratato. Vogliano innovare e abbiamo tanti
maestri pizzaioli che collaborano con noi. Siamo una miscela fra
esigenze diverse, c'è un positivo.... 'conflitto di interessi'
fra me e i miei soci: io spingo di più sull'innovazione, loro
sulla tradizione. In ogni caso ci siamo fatti affiancare da un
grande chef, una persona squisita, Simone Profeta.
"Loro hanno una grandissima base che è il 'disco' dove poter
giocare con gli ingredienti - spiega lo chef - Siamo partiti
dalla base della tradizione per andare oltre. Per esempio,
presentiamo una crema di scarola - bollita, passata in acqua e
ghiaccio per mantenere la clorofilla, poi saltata in olio extra
vergine di oliva di Torretta - con acciuga del Cantabrico, oliva
taggiasca, pinoli, provola di Agerola, capperi di Pantelleria.
Un mix di tradizione e innovazione sulla stessa pizza". Nel menù
proposto durante l'incontro, oltre ai fritti (scagliozzi con
fonduta di taleggio, provola in pane panko), la pizza 'Oro
Dolce' (vellutata di patate al rosmarino, fior di latte di
Agerola, cipolla caramellata al whisky, pomodorini semidry,
pancetta al miele, pepe e fonduta di grana padano 16 mesi,
basilico e olio extravergine di oliva). "Dolce e sapido, un
prodotto con tanti sapori, l'importante è la qualità: occorre
fare ricerca e ancora ricerca" spiega lo chef Profeta.
Non poteva mancare la Margherita: pomodoro San Marzano Dop,
fior di latte di Agerola, grana padano 16 mesi, basilico fresco
e olio extravergine di oliva; è stato poi proposto 'Tris di
pomodori': mozzarella di bufala campana Dop, pomodorini gialli
semidry, datterini, pomodorini rossi semidry, con all'uscita
scaglie di caciocavallo, basilico e olio extravergine. Come
dessert base fritta con mousse di ricotta dolce alla cannella,
granella di nocciole di Giffoni, scaglie di cioccolato fondente
e zeste di arancia. In abbinamento birra: La Bionda e la Rossa
del Brenta - Fravort. (ANSA).