(ANSA) - NAPOLI, 10 MAR - Un matrimonio fra il 'Centopelli'
napoletano e gli ingredienti del 'ceviche' peruviano: c'è anche
questo nel ristorante 'Confini', a Pozzuoli, dove, spiega il
cuoco Giuseppe Mellone, 37 anni,
l'universalità della cucina viene declinata in tanti piatti a
partire dal connubio fra la trippa della Pignasecca e le
marinatura con le fantasie di Lima. In occasione della
presentazione di quello che diventerà un percorso degustazione
con 8 portate, i tre giovani soci - Antonio Ippolito e Giovanni
Conturso, entrambi di 30 anni, e Carmine Ferrara, di 27 - hanno
spiegato anche il senso di un nome che di confini non vuole
averne. "Non mettiamo limiti a ciò che portiamo in tavola -
spiega Antonio - non poniamo limiti al gusto e alla bevuta -
proponendo, ad esempio, il Sakè - esaltando i crudi napoletani
ma con uno sguardo attento al mondo. La nostra è una proposta
'World wide kitchen'. E' una nostra filosofia anche di vita.
Siamo contro le barriere e il razzismo".
Al 'confine' con Napoli, il locale nasce circa 7 mesi fa per
volontà dei tre giovani imprenditori, uno dei quali, Antonio,
viene fuori da una dura esperienza con le sfide della
criminalità che, tuttavia, non gli hanno fatto perdere il
sorriso. "Sono stato costretto 7 anni fa ad andare via con la
mia famiglia, ad Ibiza, dopo aver denunciato gli estorsori per
la mia precedente attività di ristoratore, ma ora ho fiducia
nella mia 'nuova' vita". E, dunque, sul terreno della
contaminazione e dell'universalità, 'Confini', è stato spiegato
nell'incontro con i giornalisti, propone Frozen Oyster Martini,
Frozen vegetale con foglia di ostrica e sfera di avocado
(abbinamento Konishi Hiyashibori Gold), Anguilla in cialda,
Salmorejo Smoked, e poi, come terza portata, Croquetas Lime,
zenzero e basilico (abbinamento Sauvignon Blanc 2022 Cloudy Bay)
e, quarta portata, Ceviche di Trippa. Il sorbetto al lime e
zolfo introduce Gyoza Nerano (provolone del Monaco, zucchine e
altri ingredienti) e Gyoza Parmigiana, per poi giungere (settima
portata) allo Spaghettone cacio, pepe e pere (abbinamento La
Scolca d'Antan Spumante metodo classico Brut 2009). Infine,
gelato affumicato-Dessert al mascarpone e amarena (abbinamento
Kodakara Yuzu). Fuori menù la sorpresa di polpette napoletane.
"Faccio una cucina istintiva ma fortemente razionale" dice lo
chef Mellone. Una contraddizione? "Sì, è tutta una
contraddizione... La mia eredità di pasticceria e gelateria mi
induce a essere una persona precisa, pignola, studiosa ma la
cucina è anche un atto umano e varia al variare degli umani e
questo è il fascino che mi ha indotto a diventare cuoco girando
il mondo". Una lezione 'socratica' dallo chef: "Il linguaggio
della cucina è un percorso di grande ignoranza, faccio una
cucina in partenza con tanto da ricercare, per emozionarsi".
(ANSA).