(ANSA) - NAPOLI, 31 MAR - Il mare come filo conduttore, come
'esperienza globale', dai piatti al beverage per tentare di
introdurre innovazione senza dimenticare la tradizione: è la
scommessa dello chef trentenne Paolo Del Giudice che a Pompei,
dal 12 maggio dello scorso anno, gioca la sua partita con
'Capasanta Restaurant'. 'E' un progetto che ho studiato
tantissimo - spiega in un incontro con i giornalisti - Qui lo
troviamo in tutta la sua essenza, anche in uno spumante affinato
in mare o in gin fatti con l'acqua di mare o con il sale marino.
La mia idea è di creare un'esperienza col cibo accompagnato dal
bere ma legati da uno stesso comun denominatore. Anche il locale
ha cromaticità marine".
Il Capasanta Restaurant & Cocktail bar nasce per opera
di Del Giudice e del socio Antonio Palummo, imprenditore nel
settore turistico. Sia il menu (inclusa la drink list) sia gli
interni di Capasanta sono stati, dunque, studiati e realizzati
per seguire un unico tema. Il locale, che propone una cucina
ricercata di pesce lasciando, però, come detto, anche spazio a
piatti della tradizione, si suddivide in più zone, per un totale
di circa 60 coperti (al piano interrato si trova una zona lounge
per aperitivi o eventi privati). La carta dei vini è in continuo
ampliamento e al momento annovera circa 50 etichette. La sala è
affidata a Michele Guadagno.
Il percorso di Paolo Del Giudice comincia nell'Istituto
Alberghiero di Vico Equense e continua a 18 anni, subito dopo il
diploma, con l'iscrizione all'Alma, una delle scuole di cucina
più rinomate in Italia. Proprio grazie all'Alma avviene
l'incontro con lo chef Claudio Sadler presso il cui ristorante
(all'epoca 2 stelle Michelin) va a fare lo stage di formazione.
Le esperienze successive sono presso La Torre del Saracino (2
stelle Michelin) di Gennaro Esposito e L'Olivo restaurant di
Londra. Avviene poi il ritorno presso il ristorante dello chef
Sadler dove lavora 4 anni e mezzo passando dal ruolo di Capo
partita a quello di Secondo chef. Lo step successivo è il
Barmare di Milano dove gestisce il primo ristorante come
Executive chef, ne apre anche un secondo (il Barmare L'Altro) e
poi anche un pop up restaurant in zona Navigli per il periodo
estivo. Acquisita la necessaria esperienza decide di tornare
nella sua Campania e diventare imprenditore aprendo con Palummo
il Capasanta restaurant dove poter esprimere la propria
creatività nei piatti.
Nel locale di Via Carlo Alberto si cucina pesce proveniente
dall'Italia principalmente: "Ho voluto fare un ristorante di
mare a Pompei - dice lo chef - una sfida difficile anche se va
detto che anticamente qui c'era il mare... La mia cucina è
semplice: al massimo 4 elementi per piatto, una cucina
differente non convenzionale. Guardo con interesse alla cucina
spagnola e a quella giapponese". E, dunque, il menù proposto è
stato il seguente: Ricciola, sedano e bottarga-Acquasantissima
(gin tonic con acqua di mare); Ceviche di spigola con limoni di
Sorrento (sempre con gin tonic); Capasanta lardellata, piselli,
burrata e tartufo nero (Falanghina del Sannio Doc 2021-
Mastroberardino); Cappuccino di astice, cornetto salato e la sua
bisque (Falanghina del Sannio Doc 2021 - Mastroberardino); Gyoza
di maiale, gamberi e capasanta, salsa di soia e zenzero
("Comemivuoi" Ribolla gialla Venezia Giulia Igt 2021 - Di
Lenardo); Ziti spezzati, genovese di tonno, provolone del monaco
e katsuobushi (in abbinamento Thesauri rosato Costa d'Amalfi Dop
2021- Cantina Tagliafierro); Milanese di tonno, caponata
siciliana e cioccolato
(Thesauri rosato Costa d'Amalfi Dop 2021 - Cantina
Tagliafierro); Passeggiando per la spiaggia (in abbinamento Gin
O'ndina, gin italiano della Riviera romagnola con sentori
mediterranei). (ANSA).