(ANSA) - VICO EQUENSE, 09 MAG - La statua di Gigino
Dell'Amura è proprio davanti al locale. È ancora lì, dal 21
giugno del 2018, quando fu installata per festeggiare i primi 50
anni di attività della sede di via Nicotera di 'Pizza a Metro -
l'Università della Pizza', il luogo simbolo del piatto che oggi
spacca in due la città della costiera che ha dato i natali a
giganti della ristorazione italiana, come Antonino
Cannavacciuolo e Gennarino Esposito.
A scatenare la guerra della pizza a metro è l'iniziativa
dell'amministrazione comunale guidata da Peppe Aiello, che
istituisce la prima De.Co. (Denominazione Comunale), 'Vico al
Metro', per fare in modo, come spiega l'assessore al turismo
della Campania, Felice Casucci, "che sia riconosciuta la pizza
al metro e Vico Equense come una destinazione territoriale non
solo legata ai luoghi e alle sue eccellenze enogastronomiche ma
anche alle tradizioni e all'identità che rappresentano".
Una decisione che non va per niente giù agli eredi di
'Gigino' Dell'Amura. "Chi è stato primo - dicono mostrando
un'immagine del brevetto originale - resterà per sempre primo:
nessuno può impedire a nessuno di fare una pizza e di venderla
al metro, ma la ricetta originale e autentica è quella che fu
inventata da Luigi Dell'Amura, conosciuto come Gigino, il 4
settembre 1959". "La ricetta originale e i segreti di produzione
e di lavorazione della Pizza a metro di Gigino sono nella nostra
cassaforte oltre che nella nostra memoria - affermano orgogliosi
- giacché fu il nostro avo ad introdurre nel mondo della pizza
un nuovo modo di preparare l'impasto e servirlo".
"Assieme a tante altre iniziative che stiamo portando avanti
- dice il sindaco Aiello, incurante delle polemiche - ci
proiettiamo con sempre maggior determinazione ad accogliere la
stagione turistica e la candidatura di Vico Equense a Città
creativa del Gusto Unesco". Un legame con l'amministrazione di
Vico che forse nel passato aveva un altro sapore perchè a
scoprire il busto di 'Gigino' Dell'Amura fu l'ex sindaco suo
predecessore, Andrea Buonocore, con una cerimonia molto
commovente e partecipata. (ANSA).