(ANSA) - CASERTA, 22 MAR - È tornata a casa, ha riabbracciato
la sua famiglia e sta bene una ragazza di 19 anni, colpita da
ictus ischemico e salvata, in urgenza, all'ospedale "Sant'Anna e
San Sebastiano" di Caserta, grazie a un delicato intervento di
trombectomia meccanica per via endovascolare, eseguito con
successo dall'équipe dell'Unità operativa di Neuroradiologia,
composta da Giuseppe La Tessa, Luigi Della Gatta e Flavio
Barchetti. Determinanti per salvare la vita alla 19enne la
tempestività dei medici coinvolti e l'approccio
multidisciplinare al problema. La giovane paziente è stata
portata dal Servizio 118 in Pronto Soccorso, dove è arrivata già
intubata a causa dell'ictus. Rapidamente il neurologo l'ha
sottoposta a valutazione clinica e ha attivato il percorso
stroke con effettuazione di tc e angio-tc dell'encefalo; gli
esami hanno evidenziato un trombo, un'occlusione dell'arteria
cerebrale media, una delle più importanti. Per ripristinare
celermente il flusso del sangue e l'ossigenazione della porzione
del cervello interessata, allo scopo di scongiurarne la necrosi
irreversibile, che avrebbe condannato la ragazza a una grave
disabilità, si è proceduto con un doppio trattamento: la
trombolisi e la trombectomia meccanica, praticabili se si
interviene, come in questo caso, entro 6 ore dall'insorgenza
della sintomatologia. La trombolisi è stata praticata dal
neurologo per favorire la dissoluzione del trombo, mentre la
trombectomia meccanica è stata affidata, in sala angiografica,
al neuroradiologo interventista. Questi, supportato dallo staff
tecnico-infermieristico e dalla guida di un angiografo, ha
raggiunto e rimosso il trombo per via endovascolare. La
cerebrale media è stata ricanalizzata, il flusso cerebrale è
stato ripristinato, i sintomi patologici sono completamente
regrediti, la paziente ha recuperato le sue funzioni.
"Le metodiche endovascolari - evidenzia La Tessa - rappresentano
spesso l'unica soluzione nel trattamento di alcune patologie del
cervello. I vasi cerebrali sono raggiunti da cateteri di piccole
dimensioni passando attraverso una puntura arteriosa, più
frequentemente l'arteria femorale. Le conseguenze post
operatorie sono limitate e il periodo di degenza è ridotto".
"L'ictus in giovane età resta un evento raro - spiegano Stefania
Miniello e Gioacchino Martusciello, medici che guidano
rispettivamente le Unità operative di Neurologia e di Stroke
Unit - in quanto colpisce per lo più persone over 65 e in misura
maggiore maschi. Nella fascia di età tra i 20 e i 35 anni,
invece, le donne giovani hanno un rischio del 44% superiore agli
uomini della stessa età. Ancora non è chiaro il motivo. Tra le
possibili cause, il fumo e la pillola anticoncezionale". (ANSA).