(ANSA) - NAPOLI, 11 APR - Un nuovo studio scientifico
conferma che gli organismi marini rappresentano una fonte di
prodotti bioattivi dotati di effetti benefici: non solo attività
antiossidante e antinfiammatoria, ma anche antitumorale e
antiangiogenica. In particolare un estratto dalle microalghe
diatomee è in grado di bloccare la crescita del carcinoma
prostatico: su questo aspetto si è soffermato il lavoro guidato
dai ricercatori Adriana Albini (IEO-Milano), Christophe Brunet
e Clementina Sansone (SZN-Stazione Zoologica "Anton
Dohrn"-Napoli) e Douglas M. Noonan (Università dell'Insubria),
in corso di pubblicazione sulla rivista Cells.
Sono state testate le potenziali attività chemiopreventive e
anti-angiogeniche di un estratto dalla diatomea costiera marina
Skeletonema marinoi su cellule di carcinoma prostatico
studiandone i meccanismi di riduzione della proliferazione e
blocco dell'angiogenesi. Riflettori puntati sul pigmento
Fucoxantina (Fuco), uno dei principali carotenoidi (derivati
della vitamina A) della diatomea. L'estratto di alga e la Fuco
pura sono in grado di inibire la crescita delle cellule di
carcinoma prostatico e ostacolare la formazione della rete
vascolare delle cellule endoteliali.
La Fuco riesce a modulare l'infiammazione abbassando i
livelli di espressione delle molecole che attivano il sistema.
Questo studio fa parte del progetto
'Antitumor Drugs and Vaccines from the Sea' coordinato dal
professor Angelo Fontana, direttore dell' Istituto di Chimica
Biomolecolare del Cnr di Napoli.
La Fuco è stata studiata in altri laboratori per applicazioni
contro la steatosi epatica, obesità e la sindrome metabolica
proprio a causa delle sue proprietà antiossidanti e
anti-infiammatorie, e recentemente ne è stata scoperta
l'efficacia in tre modelli in vitro di neurodegenerazione
rappresentativi della malattia di Alzheimer, Parkinson e
Huntington.
Un'altra alga che contiene molta Fucoxantina è la Undaria
Pinnatifida che è considerata come invasiva, per esempio della
Laguna Veneta, e potrebbe, invece, rappresentare una fonte
nutraceutica.
Lo studio che le alghe e microalghe marine possono essere fonti
potenzialmente rilevanti di nuovi nutraceutici, fornendo spunti
per un potenziale intervento dietetico o di integratori
alimentari negli approcci di prevenzione del cancro e di altre
malattie complesse. I dati verranno presentati nei prossimi
giorni all'Annual Meeting dell'AACR (American Association for
Cancer Research) di Orlando (USA) (ANSA).