(ANSA) - NAPOLI, 26 MAG - Disabilità psicosensoriale,
neurosviluppo, carenze di percorsi e personale dedicato nelle
unità di Neuropsichiatria infantile, insufficiente presa in
carico precoce in età pediatrica e adolescenziale dei pazienti,
sottovalutazione dei fabbisogni di assistenza, carenza di dati
epidemiologici aggiornati, cure domiciliari insufficienti. E
ancora: il ruolo trascurato dei consultori per la prevenzione e
l'informazione alle mamme, l'incidenza delle malattie rare e di
sindromi come l'autismo, in esponenziale crescita di incidenza
in Italia.
Sono questi i temi al centro del primo convegno nazionale della
Commissione di albo nazionale dei Tnpee, Terapisti della neuro e
psicomotricità dell'età evolutiva, afferenti all'Ordine delle 18
professioni sanitarie tecniche dell'area della prevenzione e
riabilitazione. I lavori sono in programma a Napoli domani 27
maggio presso il Grand Hotel Oriente. Fari puntati sulle
emergenze in Età Evolutiva e sulla centralità del Tnpee nel
progetto di salute dall'età pediatrica all'adolescenza.
"L'evento - il primo organizzato dalla Commissione d'Albo
nazionale dei Tnpee dopo la costituzione dell'Ordine delle
professioni sanitarie delle aree tecnica, riabilitativa e della
prevenzione - avverte Andrea Bonifacio Presidente della
Commissione d'albo nazionale dei Tnpee - è l'occasione per
incontrare i Terapisti della neuro e psicomotricità dell'età
evolutiva provenienti da tutte le regioni al fine di affrontare
insieme in maniera dettagliata, integrata ed unitaria gli
aspetti riguardanti una professione che è da ritenersi
un'eccellenza esclusivamente italiana. Ad oggi numerose sono le
emergenze che si stanno riscontrando in età evolutiva diventate
ancor più a cute a causa della pandemia". I dati confermano che
ci troviamo di fronte ad una situazione complessa: una fetta
importante di soggetti in età evolutiva mostra traiettorie
evolutive atipiche, segnali di disagio e disturbi con
conseguente aumento del numero di accessi ai servizi di
Neuropsichiatria infantile.
"In modo particolare - aggiunge Bonifacio - nella fascia 0-10
anni si registra un aumento di difficoltà che investono le aree
dell'interazione, della comunicazione, della regolazione, ma
anche gli apprendimenti scolastici, l'alimentazione ed il
sonno". Sotto la lente anche i problemi dell'adolescenza,
periodo nel quale le difficoltà possono dar luogo a
problematiche complesse sul piano sociale. Quanto interessa
l'età evolutiva inevitabilmente ha delle profonde ricadute su
chi si prende cura di bambini e adolescenti: genitori e
caregivers che necessitano sempre più di sostegno nel loro ruolo
di mediatori con il mondo. (ANSA).