(ANSA) - MILANO, 24 MAR - Socarrat. E' il nome da piantarsi
bene e fisso in testa, prima di venire qui. Perché questo piatto
del cuore, di respiro mediterraneo, non può non fare la sua
comparsa nella "comanda" di tavola: è la portata rassicurante,
popolare, di tradizione, che è allo stesso tempo un "surf&turf"
e un tortino di pasta e patate che fa volare la mente alla
frittata di pasta napoletana, ma qui con una bisque di
granciporro e fette di lardo sottili stese sopra.
Basta questo piatto per capire che Hygge (via Sapeto 3;
pronuncia corretta: hugghe, in danese "divertirsi") non è quello
che si trova scritto, ossia un ristorante con una sola impronta
nordica. Quella c'è, beninteso, ma in una carta di tavola
eclettica e coraggiosa, che spinge i propri orizzonti anche su
ingredienti asiatici e su (riuscite) esplorazioni di una fusione
marcata: come la razza avvolta nell'alga nori, per intenderci, o
le note amaricanti del generoso topinambur con la bottarga.
L'esperienza di Stefano Cingolani, per anni con Yoji
Tokuyoshi, senza dubbio fa la differenza: quindi la nuova
apertura serale di Hygge convince, sia per il cibo sia per i
mocktail analcolici autoprodotti. I milanesi conoscono il locale
per le pause pranzo e per una colazione continentale che rompe
gli schemi della "città di corsa": seduti a tavola, con un menu
dedicato.
Matteo Salcito, patron con il fratello Donato, ammette che
"in gran parte la clientela del mattino è straniera". Insomma,
se i milanesi già si sono fatti rapire dal godurioso brunch
domenicale (uno dei migliori in città), per scardinare la brutta
abitudine del caffè preso al volo sul tragitto fra pianerottolo
e ascensore di casa, c'è ancora da lavorarci su. (ANSA).