(ANSA) - MILANO, 23 GEN - FRANCESCO VECCHI, 'NON DOBBIAMO
SALVARE IL MONDO. DALL'AUTO ELETTRICA AL BIO, TUTTI I FALSI MITI
DELLA RELIGIONE GREEN' (Piemme Edizioni. pp. 160. euro 18,50)
Attenzione all'ambiente e sviluppo economico possono correre di
pari passo. O quantomeno questa è la tesi del giornalista di
Mediaset Francesco Vecchi, che attualmente conduce 'Mattino
Cinque' su Canale 5.
Il suo ultimo libro è un appello ad abbandonare riti e
articoli di fede "tipici del millenarismo verde alla moda" per
abbracciare la scienza "e di conseguenza un ambientalismo
pragmatico".
Il primo passo, secondo Vecchi, è cominciare a basarsi su
fatti e numeri per misurare i problemi sociali, economici ed
ecologici che si intrecciano tra loro. E per accantonare "sia le
illusioni sia il catastrofismo della religione green".
Il senso del libro è colpire quel sentimento "quasi di
vocazione missionaria che ha creato più problemi all'ambiente di
quanti non ne abbia risolti". E che per l'autore tuttora
impedisce di accogliere senza pregiudizi ideologici tecnologie
come il nucleare di quarta generazione e l'agricoltura Ogm,
strade alternative che per Vecchi aiuterebbero davvero a vincere
la sfida contro il riscaldamento globale "senza precipitare in
una decrescita economica infelice".
Invece a dilagare è "l'accecamento ideologico" che ha finito
per dividere ogni scelta in giusta o sbagliata, a prescindere
dagli esiti: per Vecchi è "l'ambientalismo di principio". E gli
esempi che fornisce sono diversi. Chi pensa che si debba passare
subito all'auto elettrica, per esempio, "lo sa almeno come viene
prodotta in Italia l'energia elettrica?". O ancora, chi combatte
per il cibo biologico "si è chiesto quanti pianeti ci vorrebbero
per sfamare l'umanità con quel metodo?".
A essere precisi per l'autore "non è certo il pianeta a
essere in pericolo: casomai siamo noi". Ma al tempo stesso il
libro non vuole negare gli impatti dell'attività dell'uomo sul
clima, tutt'altro.
E anche se il titolo può sembrare provocatorio, è perché
Vecchi - che ha donato i proventi della sua ultima produzione
per la ripiantumazione della Foresta dei Violini a Paneveggio,
distrutta nel 2018 dalla tempesta Vaia - si rivolge "non solo
agli ambientalisti: non c'è nessuno che non sia coinvolto da
questi temi e che non debba preoccuparsene". (ANSA).