(ANSA) - MILANO, 03 FEB - C'è un po' di tutto a Bottega
Lucia. Un'anima milanese dallo sguardo curioso, che si muove su
orizzonti più lontani ma che, allo stesso tempo, riflette e
rivendica l'orgoglio delle radici. Forse, in questo, il
ristorante è lo specchio pieno della ristorazione meneghina
declinata al tempo presente.
Già, perché il ristorante di Riccardo Onni può persino
permettersi di relegare una cucina milanese classica e corretta
al rango di comfort-food, spingendosi oltre per osare sul serio:
sdoganate, le certezze di risotto milanese e ossobuco, che qui
si trovano sempre, le esplorazioni puntano oltre, a iniziare dal
cupcake salato con impasto alla zucca e la mousse di Gorgonzola
(quello selezionato dall'aronese Guffanti). Ci sono continui
cortocircuiti golosi: quello dei bao, i panini al vapore cinesi
con panelle e mortadella è fenomenale, con il solfeggio finale
di un'elegantissima nota di finocchietto selvatico.
Il giro del mondo continua con i gyoza che, sul filo,
Tokyo-NewYork, arrivano ripieno di pulled pork, con la seducenza
della sfoglia sottile. Il pata negra, invece, è in purezza,
doverosamente rigoroso. Più che conturbante il tecnicissimo
risotto Bbq, che gioca su toni affumicati, mentre i malloreddus
alla campidanese tradiscono le origini sarde del patron,
Riccardo Onni (dall'isola arrivano anche i supervini di Gavino
Sanna e della sua Mesa). L'ambiente è conturbante: un po'
trattoria milanese, un po' locale trendy, un po' taverna dei
pirati: ma sciccoso e friendly allo stesso tempo, con un
servizio attento e premuroso. (ANSA).