(ANSA) - MILANO, 02 MAR - Il sushi sbarca in albergo e non è
un vizio. Anzi, sì, almeno nel caso di Sina de la Ville in
centro a Milano (via Hoepli) e al Sina Bernini Bristol di Roma
(quest'ultimo aperto lo scorso 16 febbraio) che dividono la
proposta di cucina fra la tradizione italiana e quella
nipponica. A Milano, quest'ultima è affidata allo chef Taro
Shimosaka, a Roma per sushi e crudo c'è Tetsuo Nagano.
Il ristorante milanese, 48 posti, più 20 del dehors, si
chiama Vizio e nasce dopo l'esperienza analoga e positiva a
Perugia. Shimosaka ha già all'attivo diverse esperienze
milanesi, al Joia e al Milano Scala, poi - dopo altre esperienze
- di nuovo con Saketeca Go e all'Ichi Station Sushi Pokè Store
sotto la consulenza di Hauro Ichikawa.
Il lavoro di Shimosaka si unisce a quello di Marco Gargaglia,
chef-coach, originario di Perugia e da anni in forza al gruppo
alberghiero;a Roma per la parte di cucina italiana ci si affida
ad Andrea Marella. Materia assolutamente al centro: a Milano
negli uramaki entra anche la carne Wagyū di Kagoshima A5
flambato insieme ad asparagi fritti, avocado, foie gras e salsa
Teriyaki.
Proposte interessanti anche a Roma, ad esempio con il gunkan
con capasanta, gamberi rossi, paccasassi, finger lime. Entrambe
gli indirizzi rappresentano un'innovazione importante nel mondo
della ristorazione legata al mondo degli hotel, che appare
sempre più orientata a diversificare l'offerta anche sul fronte
di una cucina di fusione globale, ovviamente di qualità. E
ovviamente in un segmento piuttosto alto. (ANSA).